Kenya: attacco a turisti italiani con machete. Ferito abruzzese

20 Febbraio 2013   18:35  

Nuovo attacco a turisti italiani a Malindi, in Kenya. Un commando di sei persone incappucciate ha assaltato con pistole e machete un gruppo di ville private per rapinarle.

Un italiano è stato ferito a colpi d'arma da fuoco: trasportato in ospedale sarebbe fuori pericolo. Un altro è stato accoltellato a una mano. Lo dice un testimone all'ANSA.

La Farnesina ha confermato la notizia. Il rappresentante consolare di Malindi Roberto Macrì sta seguendo la vicenda sul posto.

Appena due settimane fa in un resort di Mayungu, una turista italiana, Paola Boglio di Brescia, era sopravvissuta per miracolo a un colpo di pistola che l'aveva ferita alla nuca. Dopo 48 ore di ricovero nell'ospedale di Malindi, ha fatto rientro in Italia in buone condizioni di salute. 

ll nuovo assalto potrebbe essere opera della stessa banda che la notte tra il 3 e 4 febbraio ferì alla nuca una giovane donna bresciana ospite di un resort a Watamu Bay. Lo riferiscono fonti della polizia locale.

IL RACCONTO: "ESPERIENZA TERRIBILE"

"È stata un'esperienza assurda". È ancora scossa la voce di Alessandro Aiani che al telefono con l'Ansa racconta la notte da incubo appena trascorsa nella villa a Mayungu, tra Malindi e Watamu, in cui era ospite con un gruppo di amici, presa d'assalto da una banda di criminali.

"Erano sei persone, avevano due pistole e dei machete. All'1.30 di notte stavamo tornando a casa, hanno aspettato che scendessimo dalla macchina e ci hanno aggrediti", racconta Aiani, originario di Genzano, in provincia di Roma.

"Ci hanno buttati a terra e minacciati. Un mio amico è stato accoltellato a una mano. Ci hanno portato via soldi e macchine fotografiche. Poi sono passati alle altre ville", aggiunge il testimone spiegando che si tratta di un gruppo di 5 ville private, tutte abitate da turisti italiani, una decina in totale.

Alla casa accanto, quindi, i banditi "hanno sparato a un altro signore, un abruzzese, ferendolo alla pancia. È stato un incubo, sanguinava, volevamo portarlo in ospedale ma ci avevano chiusi dentro. Solo grazie all'intervento di una persona della security locale siamo riusciti a farlo portare in ospedale", prosegue Aiani, aggiungendo che il console Roberto Macrì lo aveva appena chiamato dall'ospedale di Malindi per dirgli che l'uomo "è fuori pericolo".

Ora, Alessandro non sa bene cosa fare nei prossimi giorni: "Vengo qui da tanti anni e sarei dovuto rimanere fino a fine febbraio. Ora non lo so...".


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