L'Abruzzo delle incompiute e del cemento selvaggio protagonista sul Corriere della Sera

28 Novembre 2012   15:47  

Antonio Crispino sul Corriere della Sera firma un esempalre reportage dedicato alle incompiute d'Abruzzo e alle devastazione della sedicente Regione verde d'Italia. 

A seguire alcuni passaggi dell'inchiesta

Quella pioggia di miliardi che ha generato 18 opere fantasma tra Pescara e Provincia

Dall'ospedale al carcere, dal centro termale al museo del mare: l'elenco incredibile - di Antonio Crispino

(...) E infatti è una vera e propria pioggia di miliardi quella caduta tra Pescara e la sua provincia. Tanti soldi da perderne il conto. Soldi che però non hanno prodotto niente. A meno che non si vogliano considerare scheletri di edifici, stabili abbandonati da decenni, opere iniziate e mai concluse, strade appena abbozzate, ospedali inaugurati e mai aperti, musei chiusi da decenni e così via, come una sorta di nuova espressione di arte moderna. Come è accaduto a Giarre, in Sicilia, capitale italiana delle opere fantasma. Un record negativo che ha spinto le amministrazioni a trasformare le incompiute in un itinerario artistico. L'arte dell'incompiutezza, l'hanno chiamata.

L'Abruzzo, quarta in questa speciale classifica del non finito (ma sarebbe prima se si considerassero i lavori post terremoto dell'Aquila) dopo Sicilia, Campania e Calabria, concentra a Pescara e nella sua provincia almeno 18 grandi opere finanziate e mai messe a disposizione della comunità. E così è stato per un ex istituto professionale per la pesca.

Dieci anni fa la decisione di farne un museo del mare. Un'opera moderna che si trova proprio sul lungomare, nuova di zecca. Non ha mai aperto e di pesci nemmeno l'ombra.

Da 15 anni, invece, si attente il completamento di quella che dovrebbe essere la Casa dello studente. Che si tratta della casa dello studente lo capiamo soltanto da un cartello all'esterno. Della struttura c'è solo lo scheletro.Mancano anche le pareti. Un progetto ideato per i circa 35mila studenti che gravitano tra Chieti e Pescara ma che per problemi burocratici è rimasto sempre incompleto, con tanto di mensa universitaria accanto. Stessa sorte per l'Onmi, ossia l'Opera Nazionale Maternità e Infanzia. I lavori di recupero erano anche iniziati ma da 6 anni sono fermi e l'unica cosa che cresce è l'erba attorno che ormai rende invisibile persino lo stabile.

Facciamo altri due passi e ci imbattiamo in quella che dovrebbe essere una casa di riposo per anziani. Inizio dei lavori nel 2008, c'è scritto su un cartello. Da febbraio del 2009 dovrebbe ospitare gli anziani della zona e invece, quasi ogni giorno, qualcuno viene a deporre un mazzo di fiori per l'ennesimo morto di overdose. L'interno si è trasformato in una stanza del buco dove si trova ogni tipo di droga. Tra le rovine della casa e i calcinacci, c'è una specie di materasso. Il giorno prima del nostro arrivo è stata trovata morta una coppia di ragazzi. Lui 22 anni lei 25 ancora con l'ago nelle vene. Ma il vero capolavoro dell'incompiuto a Pescara, è una colonia marina costruita per la gioventù italiana del littorio nel 1936. Sembra una reggia. Vista dall'alto ha la forma di un aeroplano proteso verso l'Adriatico e dall'ultimo piano si gode un panorama meraviglioso. Un'opera faraonica lasciata marcire da almeno 30 anni. I lavori di recupero, nel corso dei decenni, hanno raggiunto circa 3 milioni e mezzo di euro. «Si doveva realizzare la città dei bambini, la città della scienza, la biblioteca mediateca provinciale, il luogo per celebrare i fasti della gastronomia abruzzese e tanto altro ancora - dice Massimo Palladini, ex presidente dell'Ordine degli Architetti di Pescara -. Mai niente si è fatto...». Mentre parla viene interrotto dalla caduta di una porta. Ci svela una stanza occupata abusivamente da un tossico. (segue)

 

 


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