L'Abruzzo verso le regionali, Costantini: "Lolli e Legnini? Battibili. Primarie? Solo se vere"

11 Giugno 2012   12:04  

Sulla scia delle amministrative si accende il confronto politico in vista delle elezioni regionali del 2013. La fibrillazione maggiore è nella coalizione di centrosinistra che dopo la vittoria nei Comuni si sente pronta a mandare a casa Gianni Chiodi.

Nel Pd sono presenti almeno due papabili candidati presidente: Giovanni Legnini e Giovanni Lolli. Entrambi parlamentari, il nodo potrebbe sciogliersi in occasione delle politiche, che precedono di qualche mese le regionali, e che potrebbero aprire per uno dei due le porte del governo. A quel punto il candidato più naturale rimarrebbe quello che resterebbe escluso da ruoli in un ipotetico esecutivo di centrosinistra.

Ma nel Pd cresce anche la fronda di trenta-quarantenni ormai insofferenti davanti a disegni politici che privilegiano il destino politico di una ristretta cerchia di persone, sempre le stesse.

E poi, c'è il nodo Luciano D'Alfonso. L'ex sindaco di Pescara, semmai le vicende giudiziarie dovessero risolversi in tempo, potrebbe essere il catalizzatore di una non meglio identificata forza centrista, che potrebbe definirsi parallelamente all'evolversi del quadro politico nazionale.

Nel frattempo riprende quota l'ipotesi Carlo Costantini, candidato governatore sconfitto nel 2008 che potrebbe tentare la rivincita. Il sasso nello stagno l'ha gettato per primo il consigliere regionale Paolo Palomba.

Il capogruppo dell'Idv, comunque, frena: "Penso che sia prematuro proporsi o ragionare di coalizioni e di alleanze - dice ad Abruzzo24ore.tv - tenuto conto che tra oggi e le regionali ci separa il voto politico che potrebbe terremotare il sistema dei partiti per come li vediamo e li immaginiamo adesso".

"Se voto l'abrogazionre dell'articolo 18 e poi partecipo alla manifestazione di coloro che protestano per l'abrogazione cado nel ridicolo - dice -, se fino a qualche tempo fa gli elettori se la bevevano adesso non se la beve più nessuno".

E poi, va giù duro nei confronti degli alleati: "Nessuno può escludere di conseguenza che io mi ritrovi candidato contro il Pd e non insieme al Pd".

"Il progetto politico - aggiunge - non sono le primarie, le primarie sono il mezzo. Se gli amici del Pd non si convincono della necessità di dire agli elettori per quale ragione chiediamo il voto, il rischio che le batoste si ripropongano si trasforma in certezza. Bisogna semplificare il rapporto coi cittadini: se dico 'uno, due e tre', una volta eletto faccio esattamente quello".

Per Costantini, insomma, sarà dirimente l'appuntamento con le elezioni politiche.

Sulle regionali, comunque, non pone limiti alla provvidenza. "Sarei favorevole alle primarie, ma se sono come quelle che ha lanciato Pierluigi Bersani no perchè non si può dire agli elettori votate alle primarie ma per fare cosa ve lo diciamo alla prossima puntata".

"La vicenda regionale - ammette - è molto più lineare, però siccome ci sono prima le politiche è utopistico pensare che non ci siano risvolti in Abruzzo. Il sistema delle alleanze alle politiche definirà le alleanze dei prossimi dieci anni".

Alla domanda sulle ipotesi candidature di Lolli e Legnini, dopo qualche secondo di silenzio, dice: "Ambedue sono ampiamente battibili".

I rapporti di forza centrodestra-centrosinistra in Abruzzo? "Presumo che abbiamo almeno venti punti di vantaggio".

Marco Signori


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