L'Ance contro la Casta: in finanziaria taglia investimenti, ma non i suoi privilegi

20 Luglio 2011   16:59  

''La manovra e' "necessaria" per raggiungere "il pareggio di bilancio entro il 2014" ma sarebbe stato altrettanto necassario tagliare "qualche privilegio alla nostra strabordante classe politica sia nazionale che locale". Questo il messaggio lanciato dal presidente dell'Associazione nazionale costruttori edili, Paolo Buzzetti, durante l'assemblea.

"C'e' un grande fermento tra i costruttori, la situazione e' molto difficile. Ci avevano raccontato che andava tutto bene che il nostro paese aveva i conti a posto e che avrebbe superato la crisi senza problemi. Ora vedo che c'e' una rivolta verso questa politica inadeguata a dare risposte".

Il timore, ha proseguito, e' che i tagli "vadano a incidere ancora una volta sulla componente in conto capitale della spesa pubblica e in particolare su quella destinata alla realizzazione di nuove infrastrutture, gia' colpita dalle manovre finanziarie degli ultimi anni, che hanno essenzialemnte ridotto le risorse per nuovi investimenti infrastrutturali (nel triennio 2009-2011 scesi del 34%).

L'Ance chiede quindi che sia finalmente avviata una vera stagione di crescita e di sviluppo.

"Il contenimento del debito pubblico non puo' essere l'unica meta attualemnte conseguibile. Cosi' il paese arretra e le imprese chiudono", denunciano i costruttori. Secondo Buzzetti "e' necessario creare sviluppo anche con l'edilizia. Non si puo' piu' aspettare, serve una reazione immediata. Siamo un paese bloccato e lento dove la politica non ascolta i cittadini e le imprese". In Italia nel 2010 gli investimenti infrastrutturali sono calati del 18,4% a fronte invece di un +2,8% della Germania e di un +1,8% della Francia. Bisogna mettere mano, invoca l'Ance, "a un programma serio di liberalizzazione e di apertura dei tanti, troppi, mercati chiusi senza concorrenza. In questo modo si potrebbero reperire i fondi che servono per mettere in sicurezza il territorio, per costruire strade e ponti, per migliorare la viabilita' delle citta'".

Sul fronte del lavoro il settore e' stato duramente colpito dalla crisi. La lenta emorragia che il settore sta vivendo ormai da quasi tre anni e' inarrestabile: si stanno perdendo alla spicciolata migliaia di operai ogni mese. Dall'inizio della crisi siamo gia' arrivati a 350.000 addetti in meno in tutto il settore edilizia.

Riguardo alla legalita' l'Ance ha deciso di aderire alla delibera per la tutela della trasparenza nelle associazioni territoriali del Mezzogiorno promossa da Confindustria. Sanzioni severe fino all'espulsione e obbligo di denuncia all'Autorita' giudiziaria nel caso di estorsione subita.

L'obiettivo e' salvaguardare le imprese e allo stesso tempo promuovere la legalita' perche' per combattere il fenomeno e' necessario che al lavoro delle istituzioni si associ un processo di rinnovamento etico. In questo l'Ance vuole giocare un ruolo fondamentale e attraverso questa iniziativa mira a tutelare le imprese sane del paese che troppo spesso si trovano a dover fronteggiare da sole la concorrenza sleale della criminalita' oltre che subirne la prevaricazione.''


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