L'Aquila: Consorzio Lavorabile, è scontro tra i sindacati

13 Luglio 2011   11:16  

"Le gravissime affermazioni dell’UGL sono inaccettabili e del tutto infondate. CGIL CISL e UIL di L’Aquila stanno contribuendo concretamente al consolidamento e soprattutto al mantenimento nel nostro territorio dell’importante realtà occupazionale costituita dal Consorzio LavorAbile che è riuscita, ad un anno dall’avvio, ad avere 300 dipendenti". Lo scrivono in una nota congiunta Ferdinando Lattanzi, Marilena Scimia, Augusto De Panfilis e Piero Francazio.

"L’UGL - aggiungono - dimentica che già ad agosto 2010 aveva firmato un comunicato stampa congiunto con cui si 'chiariva la corretta applicazione delle norme contrattuali e di legge, anche in considerazione di inesatte ed incomplete notizie diffuse in assenza di adeguate informazioni' sul Consorzio Lavorabile, diffuse dalla stessa UGL?

Il 30 giugno scorso sono stati firmati due positivi accordi sindacali, ad appena un anno dall’avvio delle attività.

Il primo - spiegano - definisce un percorso condiviso per un confronto costruttivo stabilendo procedure di concertazione affidabili per il miglioramento della qualità e per garantire il contributo del sindacato alla definizione dell’organizzazione del lavoro, concordando inoltre sull’erogazione di un aumento salariale, alla luce del perdurante ritardo del rinnovo del Contratto nazionale delle Cooperative, avviando quindi un percorso complessivo di miglioramento delle condizioni contrattuali rispetto a quelle previste dal CCNL applicabile.

Il secondo riguarda un accordo su di un sistema di controllo anonimo della qualità del servizio, obbligatoriamente richiesto dal committente, nel perfetto rispetto delle norme e degli inviolabili diritti dei lavoratori, identico a quelli sottoscritti in tutta Italia, accordo finalizzato solo al perfezionamento della qualità e quindi all’ottimizzazione del servizio offerto al cliente. Questo accordo rappresenta, oltre che una condizione per la continuità e lo sviluppo delle attività, una garanzia ulteriore per la tutela dei lavoratori delle aziende del Consorzio.

L’UGL si è opposta a prescindere da tutto a quest’ultimo accordo, rifiutandosi quindi di contribuire alla prosecuzione delle attività senza nemmeno entrare nel merito dei contenuti, dimostrando oltretutto di non conoscere bene l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300).

Inoltre, nella trasparenza delle informazioni tenute nascoste dall’UGL, precisiamo che anch’essa ha sottoscritto, lo stesso 30 giugno, l’accordo integrativo sul quale ha però omesso di dire la verità dei fatti, con un comportamento irrispettoso nei confronti di tutti i lavoratori, nonostante non formalmente abilitata a farlo, non essendo firmataria del Contratto nazionale e dopo aver partecipato attivamente per diversi mesi alla sua elaborazione.

Diffondere accuse infondate su una delle più rilevanti iniziative occupazionali del territorio aquilano, e dopo un primo importante accordo che contribuirà al suo sviluppo, appare stupefacente e può solo rischiare - concludono - di danneggiare immotivatamente l’immagine e il rilancio occupazionale nella nostra città".

Pronta la controreplica dell'Ugl.

"Veniamo a conoscenza della scomposta e rabbiosa reazione della cgil della cisl e della uil che, invece di affrontare la questione degli operatori di call-center assunti col contratto delle cooperative sociali, preferiscono aggredire l’Ugl". Lo afferma Simona Fioretti dell'Ugl telecomunicazioni.

"Nel lungo e fumoso comunicato della triplice le nostre affermazioni vengono definite infondate.

Chiediamo allora pubblicamente a Cgil, Cisl e Uil se è infondato il fatto che 250 lavoratori del Consorzio, tra cui tantissimi disabili, sono penalizzati economicamente perché sono stati inquadrati nel contratto delle cooperative e non in quello delle telecomunicazioni.

Chiediamo ai sindacalisti di cgil, cisl e uil se, secondo loro, è normale che operatori di call-center possano essere assunti con la qualifica di bagnino oppure addetto di cucina.

Chiediamo, inoltre, a questi 'paladini dell’occupazione' cosa ne pensano del fatto che questa vergognosa anomalia penalizza gli altri call-center della provincia che applicano correttamente il Contratto Nazionale delle telecomunicazioni e che danno lavoro (non sottopagato!!!) a 1.000 persone.

Ricordiamo a questi signori che fare sindacato vuol dire difendere i lavoratori ed i loro diritti".


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