L'Aquila Rugby, Aesse Romartisti: primo, secondo e terzo tempo

Una lezione di civiltà

17 Ottobre 2010   22:37  

Primo tempo.

Ore 16:00 allo stadio Tommaso Fattori e le squadre scendono in campo. L’aria è di festa, ci sono circa mille spettatori e si capisce fin da subito che ci sarà da divertirsi. Artisti contro rugbysti in un partita a calcio. La palla è tonda e i romani dimostrano immediatamente di trovarsi più a loro agio con questo strano aggeggio. Per quanto i neroverdi si sforzino cercando di schiacciare la palla con i piedi, la sua forma rimane immutata e non assume le caratteristiche sembianze ovali. Forse proprio in una fase di studio del pallone, la difesa aquilana viene perfettamente imbucata da Zoro che supera l’estremo difensore Roberto Grillo, portando i suoi sopra di un gol. L’esultanza è di quelle che contano. Giro di campo tra gli applausi e le urla. Basta questo per capire come il blogger romano sia l’indiscusso beniamino del pubblico aquilano. Basta questo anche per capire come la strada per i neroverdi sarà molto in salita.

Si possono osservare queste enormi persone che corrono dietro il pallone, cercando di tenere a bada il primordiale istinto al placcaggio. I placcaggi fortunatamente li evitano, ma riescono puntualmente anche ad evitare il contatto con la sfera.

In men che non si dica ci si trova sul 2 a 0.

A condire queste strampalate azioni sul campo ci pensa la comica e romana telecronaca che arriva dagli altoparlanti. Il tutto accompagnato da intermezzi musicali, senza i quali il ritmo di gioco scenderebbe sotto zero.

Tra una risata e un tackle, finisce la prima frazione e le squadre scendono negli spogliatoi.

Durante l’intervallo i piccoli neroverdi danno prova del loro talento, giocando una partitella di rugby a metà campo. La loro presenza è valida come quella di tutti gli altri, a maggior ragione se si pensa che sono loro i destinatari dei fondi raccolti in giornata.

Secondo tempo.

Si comincia seguendo lo stesso copione della prima frazione. I romanisti dimostrano di essere sempre più a loro agio a giocare con una palla tonda. Anche il pubblico aquilano ha definitivamente capito la superiorità avversaria in materia e invita a più riprese all’utilizzo del pallone ovale. Ma, purtroppo, si continua a giocare a calcio e la “frustrazione” della panchina aquilana viene chiaramente espressa nel momento in cui tutti a gran voce invitano il capitano Zaffiri a simulare un fallo in aria per ottenere un rigore.

Le vecchie glorie intanto si danno da fare. Sia in campo che fuori. In campo dimostrano di essere ancora in buona forma e fuori si fanno notare per le sigarette fumate al momento del cambio. Proprio tra una boccata e l’altra di fumo arriva il gol di Neri Marcorè.

3 a 0.

Sembra finita, ma non è così. In uno scatto di orgoglio e potenza, L’Aquila Rugby trova la forza per siglare la rete della bandiera. Lo stadio esplode in un boato di gioia e i giocatori in campo festeggiano come per una meta all’ultimo secondo. Potrebbe essere il gol che dà il via ad una clamorosa rimonta, invece è solo una piccola parentesi neroverde in mezzo ad una marea giallorossa. In pochi minuti si arriva sul 5 a 1.

Ma si sa che nessuno ci sta a perdere. Così, resisi conto di trovarsi abbondantemente sotto il break, i giocatori di casa prendono in mano la palla a loro più congeniale. Subito appare evidente come i neroverdi si sentano molto più a loro agio con la palla ovale. Azione alla mano improvvisa e meta allo scadere.

Al fischio finale rimane il tempo per gli abbracci tra tutti e per le strette di mano. Rimane soprattutto il tempo per vedere i due bellissimi corridoi fatti dalle due squadre in segno di amicizia. Rimane il tempo per vedere “Gigi” Troiani regalare la propria maglia a Zoro.

Poi tutti negli spogliatoi a prepararsi per la serata.

Terzo tempo.

Finalmente tutti quanti, romani e aquilani, sono perfettamente a loro agio. Niente palloni, né tondi né ovali, ma solo birra, vino e un buffet di alta qualità al Quinto Quarto. Si ride e si scherza. C’è da rimanere sorpresi nel vedere con quale semplicità e quale disponibilità tutti gli artisti romani si concedano alle domande e alle richieste della gente.

C’è la Pezzopane che viene coccolata da tutti. A un certo punto parte anche il coro “Pezzopane sindaco di Roma”.

Poi la serata si conclude con lo scambio delle maglie tra le due formazioni, entrambe con tutte le firme dei protagonisti. Il primo a parlare è Zoro.

“E’ passato più di un anno e mezzo dal terremoto. Io conoscevo bene la situazione aquilana ma molti dei miei amici ancora non l’avevano vista. E’ evidente come non sia necessario andare a visitare la zona rossa per capire in quali condizioni versi questa città. Noi dobbiamo fare in modo che anche in futuro, tutta l’Italia si ricordi dell’Aquila”. Gli applausi sono scroscianti e coinvolgono tutta la sala.

Poi prende la parola Maurizio Zaffiri.

“Ci tenevo a ringraziare tutta la Aesse romartisti per questa splendida giornata. E’ stata bellissima ed utile, perché abbiamo raccolto fondi per i ragazzi aquilani, che sono una delle fasce più colpite dal sisma”.

Poi, tra gli applausi, prende la parola Elio Germano, che con una semplice frase, che però contiene in sé tutto il significato della giornata, chiude la cerimonia.

E’ stata una bellissima lezione di civiltà”.

Fine della serata. Le “stelle” se ne tornano a Roma, ma questa notte il cielo sopra L’Aquila è più luminoso del solito.

Matteo De Santis


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore