L’Aquila sfiora l’impresa contro Prato, ma alla fine, complice anche la sfortuna, deve arrendersi.
Risultato finale: L’Aquila Rugby 20 Cavalieri Prato 22
Un secondo dopo il fischio di chiusura, ecco che compare lo striscione delle brigate nero verdi: Grazie quatrà, a tempi migliori.
Si chiude in questo modo una tra le più sofferte e dure stagioni della storia aquilana. Si chiude con l’abbraccio in campo tra tifosi, dirigenti (alcuni) e giocatori (tutti). Si chiude con il lancio delle maglie e con le pacche sulle spalle a chi, in fondo, quest’anno ha realizzato un vero e proprio miracolo. Un miracolo cominciato quando tutti credevano che la squadra fosse già ampiamente spacciata. Un miracolo che rischia di essere inutile.
E adesso?
Adesso la palla passa tra le mani di coloro che possono garantire un futuro a L’Aquila Rugby. Non è ancora ben chiaro quanto tempo sia rimasto prima che succeda l’irreparabile, ma possiamo dire con certezza che le lancette corrono e che, da un momento all’altro, ci si potrebbe trovare catapultati dalla festa di oggi, direttamente in serie C.
Ma adesso andiamo a ripercorrere la giornata odierna.
Sotto una fitta pioggia che non ha dato tregua fino alla fine del match, L’Aquila Rugby affronta i Cavalieri Prato, secondi in classifica. L’aquila comincia bene e già dopo 5 minuti potrebbe siglare la prima meta, ma un passaggio in avanti a pochi metri dal traguardo vanifica tutto. Ci pensa allora il Prato a smuovere il tabellino con una meta al 18’. L’Aquila 0 Prato 5. La prima reazione aquilana si concretizza nei due calci di Stefano Paolucci che al 29’ ribalta il risultato sul 6-5. Poi al 33’ arriva la prima meta nero verde. Straordinario Loki Crichton che prima realizza un sottomano perfetto, poi imbecca un buco tra le maglie avversarie, che lo lancia dentro la ventidue, dove effettua il preciso passaggio per Paolucci che, prima schiaccia in meta e poi trasforma! L’Aquila 13 Prato 5. Per quanto visto in campo sarebbe giusto che la prima frazione si chiudesse con questo risultato, ma, al 36’, un passaggio lento e telefonato all’altezza della linea mediana permette l’intercetto agli avversari che volano in meta. Il primo tempo si chiude così sul 13 a 12 per L’aquila Rugby.
La ripresa si apre con la meta immediata di Sebastian Rodwell che porta il Prato avanti di 4 punti (13-17). L’Aquila non demorde e all’8’ Menè sfrutta abilmente la percussione laterale effettuata da capitan Zaffiri e vola a schiacciare in meta. Paolucci trasforma da posizione impossibile: L’Aquila 20 Prato 17. L’Aquila sembra riuscire a tenere botta e anzi continua ad impensierire gli avversari che però reagiscono e trovano la meta decisiva al 27’ con Alberto Chiesa. Trasformazione mancata e risultato che sale sul 20 a 22 per Prato. Da questo momento in poi è solo L’Aquila. Al 29’ Loki Crichton dimostra tutte le sue qualità e, prima recupera un up and under dentro la ventidue, quindi corre almeno venti metri tra le maglie avversarie e infine allarga sulla destra con un calcio a seguire dentro la ventidue avversaria verso Lorenzetti, che viene fermato solo ad un paio di metri dalla meta. Infine tra il 30’ ed il 40’ c’è ancora la sofferenza di tutta la squadra per due calci di punizione tra i piedi di Stefano Paolucci, che, però, terminano di poco a lato. La partita si chiude così. L’Aquila 20 Prato 22.
Una sconfitta immeritata per una squadra che, oggi, ha dimostrato di valere più della posizione che occupa in classifica. In quest’ottica va inquadrato lo striscione delle brigate nero verdi: un grazie di cuore a chi ha dato davvero tutto per questa maglia e un arrivederci a quando l’ambiente che la circonda sarà più pulito.
Per adesso, quindi, bisogna salutare questa squadra con l’immagine della festa in campo e sperare che non sia l’ultima scena girata nella massima serie di rugby.
Matteo De Santis
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