L'Aquila, Sel: "Superare i commissari e questa amministrazione, scegliamo con le primarie"

13 Luglio 2011   09:34  

"La manifestazione del 7 luglio all'Aquila, la rabbia che la percorreva, la scarsa partecipazione popolare, la contestazione del Gonfalone del Comune hanno riaperto in città un dibattito sul rapporto tra istituzioni e cittadini e hanno evidenziato il paradosso di una cittadinanza che chiede compattamente la fine del commissariamento per restituire potere alle istituzioni locali, ma nello stesso tempo esprime tutta la propria sfiducia nella loro efficienza, nella loro capacità di risolvere i problemi sociali ed economici del post-terremoto e di indicare una strada possibile per una ricostruzione sociale, fisica e del lavoro rapida, trasparente, sicura e di qualità". Lo scrivono in una nota Betty Leone, Giustino Masciocco e Umberto Innocente, rispettivamente della presidenza nazionale e coordinatore comunale e provinciale di Sinistra, Ecologia e Libertà.

"Superare il governo dei commissari e delle legislazioni speciali è condizione necessaria e prioritaria, perché su di essa si è consumato lo svuotamento delle istituzioni rappresentative e del ruolo delle comunità locali. Ma non è condizione sufficiente se non si ristabilisce un rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni a partire dal Comune che è il luogo più vicino agli abitanti del territorio che potrebbero quindi esercitare concretamente un diritto di proposta sulle scelte da compiere e un potere di controllo sull'operato degli amministratori.

Sel - scrivono - è convinta che per ottenere questo risultato è necessario compiere una scelta di discontinuità anche rispetto all'attuale governo cittadino e che in questa fase il clima politico non permette di presentarsi agli elettori con un patto tra i partiti del centro-sinistra che ignori la straordinaria vitalità e voglia di partecipazione espressa in questi anni difficili dai comitati cittadini, dalle associazioni, dalle organizzazioni sociali.

Per questo siamo stati i primi a proporre le primarie per la scelta del candidato sindaco alle elezioni della prossima primavera, non come strumento di legittimazione dell'attuale gruppo dirigente, ma come strumento di innovazione che permetta ai cittadini di far pesare le proprie scelte e che eviti un'eccessiva frammentazione della proposta politica da fare alla città. Non pensiamo a primarie che siano solo dei partiti, ma piuttosto a primarie che provino a riconnettere la forza della buona politica, con la forza della partecipazione civile e della cittadinanza attiva, sempre presenti dal sisma a dimostrazione che la comunità ha saputo raccogliere energie, volonta', idee e progettualita', voglia autodeterminazione.

Non pensiamo ad una coalizione di centro sinistra che nasca dalla condivisione di un programma studiato a tavolino, ma ad un'alleanza tra una pluralità di forze disposte a costruire un programma insieme con i cittadini chiamati ad esprimersi e a partecipare attivamente, in varie forme (web, assemblee, concorsi di idee), su una griglia di temi ritenuti prioritari per la ricostruzione della città.

Non siamo dunque interessati al gioco del totosindaco che comincia ad apparire sui giornali, ma siamo interessati a mettere insieme un processo che ci permetta di identificare candidature rappresentative di un cambiamento del modo di fare politica ed amministrare il bene pubblico. Le condizioni e il tempo per fare dell’Aquila un laboratorio nazionale, un 'grande cantiere' di sperimentazione di democrazia rappresentativa e partecipativa ci sono tutte a partire dal processo di avvicinamento alle prossime elezioni amministrative.

Per dirla con lo slogan del nostro congresso fondativo, ci piacerebbe 'riaprire la partira' anche all'Aquila. Le recenti elezioni amministrative ed i referendum, in quasi tutto il paese, - concludono Leone, Masciocco e Innocente - hanno dimostrato che ciò è possibile e la partita si è riaperta".


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