L'Aquila: apre Spazio Jazz, stasera Miroslav Vitous e Franco Ambrosetti, domani il Tubolibre Quartet

Il concerto inaugurale al Ridotto del Teatro Comunale

30 Giugno 2011   13:21  

La Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” inaugura la IX edizione di Spazio Jazz. L'appuntamento è per stasera 30 giugno. Inizialmente il concerto era previsto al Chiostro di San Domenico, si svolgerà invece presso il Ridotto del Teatro Comunale, a causa del previsto maltempo in serata. L'inizio è confermato alle ore 21.

Nel concerto di apertura si esibiscono insieme due star internazionali: il bassista Miroslav Vitous e il trombettista Franco Ambrosetti.

Miroslav Vitous è nato a Praga (dove ha studiato violino dall’età di 6 anni e contrabbasso dall’età di 14), gira l’Europa poi approda negli USA dove incontra Chick Corea e i grandi del jazz internazionale, in particolare approdando al movimento cosiddetto fusion, collaborando con artisti come Herbie Hancock, Dave Holland, il sassofonista Joe Henderson, Miles Davis, Enrico Rava e Jan Garbarek.

Al suo fianco, nel concerto aquilano, sarà un grande artista svizzero-italiano: il trombettista Franco Ambrosetti. Nato a Lugano, figlio d’arte (il padre Flavio era sassofonista) anche lui ha una rilevante esperienza negli USA, dove suona artisti come Dexter Gordon, Joe Henderson, Phil Woods, Gato Barbieri, John Scofield, Ron Carter e molti altri. Fonda inoltre anche un quartetto con eccellenti musicisti italiani come Alfredo Golino, Antonio Faraò e Dado Moroni.

Una serata all’insegna del ritmo e dell’improvvisazione jazz con sonorità uniche e molto raffinate.

Il secondo appuntamento è già per venerdì 1 luglio e ospita il Tubolibre Quartet, la più recente formazione dal trombonista pugliese Gianluca Petrella. Il luogo previsto è il monumentale Chiostro di San Domenico, in caso di maltempo Sala San Pio X al Torrione, con inizio alle ore 21.

 

Il progetto musicale di Petrella si apre a sonorità nuove, intriganti e alle contaminazioni con il ritmo e il “groove”.
Mauro Ottolini
, Gabrio Baldacci e Cristiano Calcagnile sono i musicisti scelti da Gianluca Petrella per dare vita a questa avventura sonora: tre interpreti attenti, naturalmente disposti ad attraversare i linguaggi espressivi, come, del resto, dimostra l'importanza delle loro costanti e coerenti collaborazioni; una combinazione capace di unire il senso più vivo della tradizione con le sonorità più moderne e contemporanee.

«Cover di Blues degli anni '30, improvvisazioni, e alcuni brani inediti. Nonostante Tubolibre evochi probabilmente allegria e leggerezza, in realtà si tratta di un disco molto profondo e malinconico; una dura riflessione su ciò che di assurdo sta succedendo nella nostra società. Il titolo stesso, Slaves (schiavi), vuole raccontare tutti i tipi di schiavismo che attanagliano la nostra quotidianità: la schiavitù tecnologica, la schiavitù del denaro, quella del potere».

La particolarità di questo gruppo nasce dal contrasto che si crea tra i vari strumenti, dal ricercato e peculiare suono che scaturisce dalle differenti e atipiche combinazioni strumentali: tuba-chitarra elettrica e percussioni-trombone capaci di proporre quelli che - solo sulla carta - sembrerebbero improbabili incontri “africa & blues”, “noise sound” e “free dixie”, atmosfere rarefatte ed elettronica.

Una sorta di straordinario e caleidoscopico calembour, capace di pescare nella tradizione ellingtoniana e di scivolare poi verso i territori cari a Hendrix.

Quattro musicisti con stili profondamente diversi. Gabrio Baldacci è un sensitivo e talentuoso chitarrista, talvolta vicino a sonorità aspre ma capace di sorprendere con aperture dolcissime intrecciate ad arpeggi della più genuina scuola jazzistica.

Cristiano Calcagnile, uno dei pochi “drummer pensanti” della new wave jazzistica italiana, è fondamentalmente un grande improvvisatore a suo totale agio nel tenere ritmi complessi, “giocando” contemporaneamente con percussioni e ferraglie varie.

Mauro Ottolini: un vero “must” capace come pochissimi altri in Europa di “usare” e suonare uno strumento assolutamente unico quale la tuba, traendone suoni semplicemente sorprendenti.

Il tutto miscelato a dovere dall’immensa creatività del “signor” Petrella, ormai riconosciuto quale uno dei grandi innovatori di uno strumento storico come il trombone.

 

I concerto sono inseriti nell’abbonamento alla 65.ma stagione dei concerti della Barattelli; per i non abbonati il costo del biglietto è di 10 Euro, ma per tutti i concerti della Rassegna il costo complessivo è di 20 Euro.


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