L'Aquila chiama Italia: alcuni sindaci cambiano idea e disertano

19 Novembre 2010   14:36  

"Non e' partecipando a manifestazioni politiche, faziose e strumentali, che si risolveranno i problemi delle popolazioni che rappresentiamo". Cosi' i sindaci dei Comuni di Barete, Cagnano Amiterno, Capestrano, Capitignano, Caporciano, Carapelle Calvisio e Poggio Picenze - che pure aderirono e parteciparono in massa alla manifestazione del 16 giugno (le rivendicazioni erano praticamente le stesse di oggi!) - annunciano di non aderire alla manifestazione di domani "L'Aquila chiama Italia". "Condividiamo nel merito le motivazioni della manifestazione, che inizialmente era stata presentata come apolitica - spiegano i primi cittadini in questione, tutti di centrodestra - e naturalmente riteniamo di primaria importanza la ricostruzione del territorio, la ripresa economica, il sostegno ai lavoratori, la tutela sociale dei piu' deboli, la concessione di adeguate agevolazioni fiscali, la sospensione di mutui, la sospensione di prestiti e la realizzazione di tutte quelle azioni che possano consentire la rinascita della citta' dell'Aquila e di tutto il cratere. Siamo anche consapevoli di come per raggiungere tali finalita' occorra la collaborazione di tutti i diversi attori della ricostruzione, nel rispetto delle Istituzioni e del ruolo di ognuno, attraverso il dialogo continuo e il lavoro quotidiano. Tuttavia - sottolineano - nel corso di questi ultimi giorni e' emerso in tutta evidenza il chiaro connotato politico di 'L'Aquila chiama Italia'. La partecipazione di tutti i partiti della sinistra italiana, la passerella gia' annunciata di Vendola e Di Pietro, l'adesione alla manifestazione di diverse realta', provenienti anche da fuori Regione, riconducibili all'area dell'estrema sinistra (Popolo viola, Amici di Beppe Grillo e No-Tav) lasciano presagire che si trattera' solo ed esclusivamente di una manifestazione sterile il cui vero intento e' screditare il governo nazionale. La presenza in citta' di una troupe della trasmissione Annozero si caratterizza sempre piu' come funzionale cassa di risonanza per le finalita' meramente politiche della manifestazione piuttosto che legate ad un concreto e reale interesse alle criticita' legate al post-sisma. In questo quadro - concludono i sindaci - la citta' dell'Aquila rischia di essere utilizzata soltanto come teatro e i problemi del nostro territorio come semplice pretesto per una iniziativa che, a causa della speculazione di una parte politica, rischia di apportare piu' danni che benefici all'intera collettivita'".


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