L'Aquila siamo noi e le nuove case del sociale

Ambasciata dell’Aquila a Roma

27 Ottobre 2010   08:15  

Presso l’Aranciera del Semenzaio di San Sisto, si è svolta domenica scorsa la manifestazione Ambasciata dell’Aquila a Roma promossa dall’Associazione L’Aquila siamo Noi, voluta per sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni e il popolo romani in merito al periodo post terremoto a L’Aquila e nella regione del cosiddetto “cratere” abruzzese.

L’ultima delle tavole rotonde, dal titolo “La Rinascita dell’Aquila passa attraverso la ricostruzione di un forte e coeso tessuto sociale”, ha visto alternarsi ai microfoni Franco Gabrielli, Vicecapo Dipartimento per l’Area tecnico amministrativa e per la gestione delle risorse aeree della Protezione Civile; Adriano Perrotti, Consigliere Comunale dell’Aquila; Pierluigi Biondi, Sindaco di Villa S. Angelo, che ha anche moderato la serata; Roberto Campo, Segretario della UIL Abruzzo; Sigilfredo Riga, Presidente delle ACLI (Associazioni cristiane lavoratori italiani) dell’Abruzzo e Roberto Museo, Direttore del CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato).

Nel corso della serata sono stati presentati alcuni progetti per la rinascita sociale dell’Aquila e del suo territorio. In particolare, Sigilfredo Riga ha parlato del Progetto “Casa ACLI”, una struttura polivalente in grado di ospitare i diversi servizi che fanno capo alle Associazioni Cristiane dei lavoratori italiani, ma soprattutto uno spazio di socialità per gli abitanti dell’Aquila, un luogo di incontro per le famiglie, aperta e protesa al terzo settore per fare del sociale un associazionismo sano, fatto di idee e progettualità per ricostruire un tessuto sociale che il sisma ha duramente provato.

Sulla base dell’esperienza maturata in occasione del terremoto del ’98 nelle Marche e in Umbria, è stato stipulato un protocollo di intesa con la Caritas italiana, mettendo insieme risorse e competenze. I fondi raccolti con le varie iniziative e parte delle risorse assegnate alle Acli dal 5 per mille saranno destinati a questo progetto. L’obiettivo ambizioso è inaugurare e rendere operativa questa nuova struttura entro la prossima primavera.

Roberto Museo ha parlato del Progetto “Casa del volontariato e dell’associazionismo”, che ospiterà la sede del Centro Servizi per il Volontariato dell’Aquila, in modo da rincominciare a svolgere l’attività istituzionale ordinaria e varie attività straordinarie in spazi adeguati. Il progetto risulta fondamentale per avere in tempi brevi una sede per poter ripartire e riprogettare il futuro. Sono 107 le associazioni che hanno perso, totalmente o parzialmente, attrezzature e materiali a seguito del sisma (il 37% delle associazioni provinciali).

“I bisogni emersi principalmente a seguito del terremoto – spiega Museo, direttore del CSVnet, dopo aver svolto un’inchiesta su 61 associazioni (tra le quali solo 3 non esprimono nessun bisogno) – riguardano la ristrutturazione degli edifici e, in alcuni casi, la nuova edificazione, un supporto per riprendere le attività, il ripristino delle attrezzature, contributi finanziari per riattivare l’attività. La Casa del Volontariato – continua – si propone dunque di essere uno spazio condiviso dalle varie associazioni, che permette una veloce ripartenza e risparmio economico, in quanto le varie associazioni si ritroveranno tutte sotto un’unica sede”.

Oltre alla Casa del Volontariato, è prevista la realizzazione della Casa dell’Associazionismo: un ulteriore polo di attrazione, di incontro e di confronto, uno spazio per la “socialità”, vicino ai principi della legge sull’associazionismo volta alla promozione sociale e culturale. Le associazioni che hanno aderito per sostenere questo progetto e per usufruirne sono state l’ ARCI, l’ AUSER provinciale, 180 Amici e Avulss L’Aquila, il Centro Studi Gioacchino Volpe, Percorsi, Nuova Acropoli, la Vas provinciale, L’impronta, il Centro Servizio Volontariato.

Pierluigi Biondi ha ribadito l’importanza del Progetto ”Casa dell’Accoglienza per la famiglia e la gioventù”, che si propone come obiettivo la realizzazione di una struttura polivalente su di un terreno di proprietà comunale, dove precedentemente esisteva la Casa delle Associazioni, fabbricato che è stato sottoposto ad ordinanza di demolizione a seguito del sisma. L’edificazione interessa un’area complessiva di 3000 metri cubi, sviluppabili su più livelli, con spazi comuni per lo svolgimento di attività culturali e sociali, un luogo dove far incontrare le esperienze post-terremoto, dialogare e organizzare momenti di incontro e di confronto.

“Le generazioni a cavallo dei 15/25 anni – ricorda Biondi – rappresentano oggi la vera emergenza sociale del territorio colpito dalla tragedia del terremoto; la priorità, quindi è di educare ad una nuova cultura dell’impegno in campo civile, sociale, culturale, professionale e artistico per riacquistare la consapevolezza delle proprie capacità, attraverso lo scambio delle reciproche conoscenze, competenze e inclinazioni affinché torni a riaffermarsi la voglia di protagonismo nel progetto di rinascita complessivo del territorio aquilano”.

Il Progetto Fondazione “Con noi e dopoè stato illustrato da Adriano Perrotti: “Dopo un faticoso iter politico-amministrativo, durato più di cinque anni, sta per divenire realtà la “Fondazione con noi e dopo – Onlus”, che gestirà un centro polivalente per disabili nella frazione di Pagliare di Sassa. “L’opera – dice – è stata fortemente richiesta dalle categorie più deboli della popolazione anche perché molti disabili, a seguito del sisma, sono stati costretti ad trasferirsi anche fuori regione per trovare strutture che potessero accoglierli. E’ opportuno evidenziare che il centro, oltre ad offrire servizi e attività formative e ricreative a persone con handicap, si propone di favorire l’integrazione con la popolazione del borgo di Pagliare. Infatti – rileva  Perrotti – è prevista la realizzazione di una piccola sala cinematografica, di un teatro all’aperto, di un complesso sportivo, di un bar e di una sala mensa che saranno a disposizione di tutti.” Per la realizzazione del centro è stato firmato un protocollo di intesa con la Protezione Civile, che ha stanziato 1.200.000 euro; per lo stesso importo si e’ impegnato il direttore della Caritas Italiana.

L’intervento di Roberto Campo ha sottolineato le difficoltà di un approccio unitario da parte delle rappresentanze sindacali alla gestione post terremoto, che, in ogni caso, ha consentito di raccogliere un totale di 10 milioni di euro, otto dei quali solo attraverso l’impegno congiunto con Confindustria con il meccanismo del “raddoppio dell’ora di lavoro” (le aziende donavano il corrispettivo di un’ora di lavoro per ogni dipendente, in periodi prefissati, ndr) da destinare a progetti mirati a potenziare L’Aquila come città della conoscenza o a progetti sociali. Non può essere sufficiente la ricostruzione: va (ri)costruito un rapporto con la dimensione universitaria balcanica, rivalutata l’importanza dell’Appennino. “Dopo la stagnazione economica degli anni 2000, è come se si fossimo ristretti gli orizzonti ed è quindi importantissimo affrontare il futuro con molta attenzione. Il federalismo ci può ammazzare: se lo affrontiamo in maniera giusta, con un altro spirito, sarà una risorsa”, ha ricordato Campo.

Al termine della cerimonia, la Presidente dell’Associazione “L’Aquila siamo noi”, Valentina Santucci, ha consegnato due targhe di ringraziamento: una al Prefetto Gabrielli, per “l’incessante opera di supporto durante la fase emergenziale”


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