L'Aquila torna a manifestare, ma in strada poche centinaia di cittadini

Contestato il commissario Chiodi e in parte anche Cialente

08 Luglio 2011   08:39  

"Senza lavoro, senza case, L’Aquila non rinasce', con questo slogan gli aquilani si sono dati appuntamento oggi per dire basta al commissariamento, ai problemi che dopo il sisma sono divenuti disagio socio economico gravissimo. Il corteo è partito quando le temperature erano al massimo, introno alle 15.30, con il sole che forse non ha invitato molti a partecipare.

In 300 circa (numero della Questura, non smentito dagli organizzatori) sono tornati, dopo mesi dall'ultima volta, a manifestare in corteo. Il corteo si è snodato lungo viale Corrado IV ed è risalito lungo le casermette per arrivare a Palazzo Silone, sede del commissario Gianni Chiodi. Lì lancio di uova e palloncini d'acqua contro le vetrate del palazzo e un presidi.

Un corteo diviso, pro e contro il sindaco Cialente, tutti però contro Chiodi.

All'inizio qualche istante di tensione con la contestazione del gonfalone comunale le critiche dure a Cialente soprattutto da parte di Eugenio Carlomagno che si è scagliato contro i vigili urbani che portavano il gonfalone. L'intervento immediato della Digos ha riportato la calma. Cialente quindi è apparso con tanto di stampella e piede dolorante ha accompagnato i manifestanti fino a Palazzo Silone dove poi è andato via.

La manifestazione era stata annunciata la presenza di Confindustria che poi, pare ha ritirato l'adesione. Presente invece Luigi Lombardo di Confartigianato. Presenti pochi consiglieri comunali: Perilli e Capri.

Presente Gianni Lolli profondamente contrariato per le critiche a Cialente e all'amministrazione comunale.

Tanti cittadini comuni alcuni con disagi profondi e recenti come gli sfollati di Campomizzi destinati a una sorte non nota a fine mese, quando in 65 verrano mandati via dalla Caserma, per la maggior parte la destinazione è la Caserma della Guardia di Finanza, per 20 di loro per ora nessuna via d'uscita.

Lavoratori del bar dell'ospedale, chiuso da dopo il sisma, che chiedono una soluzione al loro disagio: la cassa integrazione finirà a fine luglio e poi? Le parole dei politici sono forbite, racconta un lavoratore, poi però ecco cosa succede, siamo qui a protestare.

La manifestazione e i suoi partecipanti chiedono: la fine dei commissariamenti e misure concrete per la ripresa economica del territorio. In realtà la manifestazione non sembra un successo, ma gli organizzatori non si lamentano: "Questo per noi era solo un punto di ripartenza, abbiamo avuto poco tempo per organizzare, ma vogliamo far capire che non smetteremo mai di pretendere il rispetto dei nostri diritti. Siamo sfiniti, ma non molliamo."

(In mattinata pubblicheremo lo speciale di approfondimento completo con le immagini degli "scontri" anche all'interno dei comitati e tutte le voci della protesta)

 

Interviste di Barbara Bologna
Immagini Diego Lepiscopo
Fotoreportage Raul Rodriguez
Montaggio Alessandro Di Giacomantonio


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