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Riceviamo dal giovane poeta aquilano Alessandro Chiappanuvoli Gioia e pubblichiamo.
Due giorni fa, come ormai saprete, il Comune ha staccato la corrente all'Asilo Occupato senza alcun preavviso. Che si pensi sia solo un covo di comunisti o la nuova speranza per la ricostruzione sociale della nostra città, non è importante in questo momento. Ognuno in cuor suo ha la propria opinione.
Quel che mi lascia totalmente allibito, invece, è la completa incapacità delle nostre istituzioni locali. Per l'ennesima volta, infatti, il Comune ha dimostrato 1) di non possedere un piano strategico per le politiche sociali (affidate per lo più a privati o a volenterosi), 2) di avere scarsissima considerazione dei suoi cittadini (in questo caso degli "abitanti" e degli avventori dell'Asilo), 3) di non conoscere assolutamente la via del dialogo e del confronto (utile se fai il politico...) e 4), peggio di ogni altra cosa, ha confermato la propria immaturità nonché la "natura" infima ed infantile.
È francamente triste e desolante dover constatare che l'unica risposta data ad una voce che vibrava da oltre un anno in città, attraverso attività culturali, musicali, sportive, si stata "staccare la spina". Un comportamento che non ha nulla di diverso dalle trincee delle Forze dell'Ordine attorno Palazzo Montecitorio.
Un comportamento che denota solo un'incapacità insanabile dei nostri politicanti, ossia l'incapacità di comunicare e di sapersi prendere le proprie responsabilità. E questo soprattutto quando le scelte sono più delicate. Non si vuole qui sostenere che il Comune non avesse alcun diritto di interrompere l'attività dell'Asilo (dibattito complesso da non potersi riassumere in poche frasi), ma è lampante che, a seguito di un tale, infimo comportamento, IL NOSTRO COMUNE DIMOSTRA INEQUIVOCABILMENTE DI NON MERITARE PIU' LA NOSTRA FIDUCIA.
Ad avvalorare questa mia affermazione, la notizia di qualche giorno fa, quella dello stop alle licenze per i locali nel centro storico. Un provvedimento tutto volto all'impatto mediatico ma senza nessun effetto concreto.
Dopo aver elargito licenze senza criterio per l'apertura di locali in edifici con agibilità parziale (edifici, si ricorda, abbandonati al loro destino e puntellati due anni fa), oggi di punto in bianco ci si risveglia con una nuova coscienza civica, consapevoli che la scelta politica finora adottata "forse" non è stata delle più felici, ma cauti, estremamente cauti nel non prendere provvedimenti seri ed efficaci che possano ledere agli interessi di qualche imprenditore/amico.
FORSE CHE NON AVETE GIA' TRASFORMATO L'AQUILA IN UNA "POMPEI CON I BAR"(cit. turista anonimo)?!? Diversi argomenti, medesima logica provinciale, peggio ancora medioevale!
D'importante, per i nostri politicanti, l'obbligo di non pestare mai i piedi a nessuno (almeno a quelli che contano economicamente), di non metterci mai la faccia, di apporre sempre "pecette" e mai di trovare soluzioni vere ("che se poi la scelta risulta impopolare, come facciamo?"). Si sa, le elezioni sono dietro l'angolo. Di etica, coraggio, rigore, idee per il futuro, rispetto, rappresentanza, (principi che fin dall'asilo dovrebbero impararsi e che proprio all'Asilo Occupato avrebbero potuto imparare), neanche l'ombra.
Solidarietà a chi fa, solidarietà a chi ci mette sempre la faccia. Voi spegnete l'Asilo? Loro accenderanno la città! Piuttosto, stacchiamo la spina al Comune! Che i morti consumano solo corrente...