L'Italia Torna in Guerra! Pronti i Bombardieri per la Libia

07 Ottobre 2015   06:11  

In merito a indiscrezioni di stampa su operazioni militari aeree italiane in Iraq, il ministero della Difesa ha precisato che "sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento".

In serata il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Senato e Camera ha spiegato che "si stanno valutando possibili nuovi ruoli per i nostri velivoli", e quando dovesse verificarsi questa ipotesi "ovviamente riferirò in Parlamento" ha detto Pinotti.

A intervenire è stato anche il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, precisando che l'Italia non ha preso nuove decisioni sull'utilizzo degli aerei in Iraq. La situazione "è aperta" e "c'è una discussione tra gli alleati sul modo migliore per partecipare all'operazione. Ma una cosa è certa - ha chiarito - l'Italia non ha preso nuove decisioni sull'utilizzo dei nostri aerei e se dovesse prenderle il governo non lo farebbe di nascosto ma coinvolgendo il Parlamento".

Una eventuale partecipazione dei caccia italiani ad azioni di bombardamento in Iraq costituisce un tema che "preoccupa il Copasir" e comporterebbe "la necessità di innalzare, ulteriormente, il livello di guardia contro il terrorismo" nel nostro Paese. A fare il punto sullo scenario ipotizzato sulla stampa è stato il senatore Giacomo Stucchi, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che ha parlato di possibile innalzamento del livello di allerta "al fine di prevenire l'interesse di soggetti intenzionati a compiere attentati".

"Ma una valutazione su quello che farà l'Italia la faremo in modo approfondito quando ciò avverrà, se avverrà", ha aggiunto il presidente del Copasir, spiegando come il tema di un eventuale coinvolgimento in azioni militari da parte del nostro Paese "è stato affrontato con riferimento alla Francia, che già partecipa a raid anti-Is e che per questo è più interessata da eventi di tipo terroristico".

In un'intervista ad Aki-Adnkronos International, l'ambasciatore iracheno a Roma, Saywan Barzani, ha detto che l'Iraq "non ha ancora ricevuto comunicazioni da Roma" su una sua possibile partecipazione ai raid aerei contro lo Stato islamico (Is), ma l'Italia "c'è già e partecipa fin dall'inizio alla coalizione guidata dagli Usa, con operazioni di sorveglianza dei cieli fondamentali per chi già ora esegue i raid".

"Centinaia di militari italiani sono da tempo a Erbil - ha continuato Barzani, commentando le notizie su un possibile rafforzamento del ruolo italiano in Iraq - per addestrare militari e polizia, l'Italia ha inoltre inviato armi e aiuti". Certo, ha aggiunto, "tutti quelli che possono contribuire a bombardare l'Is sono i benvenuti".


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