L'acqua scorre sotto i ponti e le strade che crollano

Una settimana dopo l'alluvione teramana

07 Marzo 2011   12:05  

A quasi una settimana dall'alluvione che ha devastato la provincia di Teramo si inizia ad avere un quadro un po' più preciso della conta dei danni.

Quelli alla viabilità sono enormi, calcolati in 50 milioni di euro. Convocata dall'assessore alla viabilita' della Provincia di Teramo, Elicio Romandini, si svolgera' questa sera, nella sede municipale del Comune di Sant'Egidio, alle ore 21, una riunione con tutti i Comuni dell'Unione della Val Vibrata, territorio fra i piu' colpiti dall'alluvione. Obiettivo dell'incontro fare il punto sui danni, convergere sugli interventi prioritari, ascoltare gli amministratori locali.

Le nostre immagini documentano solo una piccola parte della portata del problema.

Ponti crollati o collassati su se stessi. Colline che vengono giù. Frane e cedimenti a ripetizione sulle viabilità minore. Minore per modo di dire, perchè è l'unico collegamento per decine e decine di centri montani e località turistiche, per migliaia e migliaia di cittadini che pagano le tasse.

I politici si riempiono la bocca di infrastrutture, di futuro, di riduzione delle distanze tra le città e le montagne, e di fatto ci sono intere aree dell'Abruzzo collegate oramai da insicure mulattiere mozzicate e deformate dal suolo cedevole.

Ci si chiede perplessi perchè sia crollato  il ponte sulla San Nicolò-Garrufo. Un opera costata 65 miliardi di lire; 65 miliardi di lire, 16 anni per realizzare 8 chilometri. Ed è bastata una piena per far crollare il ponte.

Fa discutere e fanno un po' rabbia i danni riportati dalla superstrada Teramo-Mare.

La colpa vien da pensare non può essere data al fiume Tordino. E' la Teramo -mare a passare, evidentemente senza i dovuti accorgimenti tecnici, sopra il fiume, che quando si ingrossa, scava e distrugge. 

Una frana aveva già interessato la superstrada, nel 2009, a seguire lavori lunghissimi e costosi, che si erano appena conclusi. Ora è tutto da rifare.

Per il crollo del 2009 ci sono stati avvisi di garanzia. Gli indagati sono funzionari dell’Anas, progettisti e titolari delle imprese che negli anni si sono susseguiti nella costruzione di quel tratto di superstrada.
L’ipotesi di reato contestata a tutti è quella di frana colposa.

Secondo il consulente tecnico della procura quel crollo c’è stato perchè l’opera non è stata realizzata seguendo le norme previste per la costruzione di strade vicino ai corsi d’acqua. 

Anche l'agricoltura è in ginocchio. Le esondazioni specie lungo il Vibrata, danneggeranno in particolare il settore orticolo.

A Colonnella di Teramo sono trentamila i cittadini rimasti senza una goccia d'acqua in casa dopo che una frana ha travolto la condotta principale nella notte tra sabato e domenica. Le squadre di emergenza della Ruzzo Reti S.p.A.  hanno però lavorato incessantemente per tutta la giornata di domenica e hanno ripristinato il normale flusso dell'acqua potabile.

E' sotto controllo la frana di Notaresco dove si sta svuotando il laghetto su cui incombe il pericolo di tracimazione se la frana dovesse aumentare.

L'emergenza sussiste invece lungo la Bonifica del Tronto, dove sono stati collocati dei massi per arginare il fiume che sta erodendo il manto stradale.

Finora gli interventi dei Vigili del Fuoco sono stati circa un migliaio: aiuti da tutta la regione e perfino dalla capitale. 




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