L'export trainerà il Pil abruzzese del 2012

05 Gennaio 2012   20:51  

Lo scenario economico abruzzese si allinea al trend nazionale per l’anno appena cominciato, infatti le previsioni di crescita del Pil registrano un andamento decrescente pari allo -0,9% (Italia -0,5%). La crisi che sta attraversando il Paese si ripercuote inevitabilmente sul clima di fiducia delle imprese e dei consumatori. I consumi delle famiglie abruzzesi rappresentano il decremento maggiore (-0,4%) nell’ambito delle previsioni al 2012 della domanda interna. Stessa situazione anche per quello che riguarda gli investimenti, infatti gli abruzzesi registreranno per il prossimo anno una contrazione media del -1,1%Si può parlare in termini posuitivi invece per quello che riguarda l’export. Nonostante la domanda mondiale sarà in generale meno vivace, le esportazioni in Abruzzo contribuiranno stando alle previsioni a fornire contributi positivi al Pil. In questo settore infatti le previsioni parlano di variazioni positive pari al 3,6%. Infine, uno sguardo al mercato del lavoro. La dinamica della disoccupazione certamente soffrirà dell’incertezza del clima economico, infatti nel 2012 si stima che in Abruzzo raggiungerà l’8,8%. A livello provinciale, la graduatoria del valore aggiunto pro capite a prezzi correnti dell’intero Paese, Chieti si colloca al primo posto con un valore di 19.392 euro, un dato non roseo se paragonato a livello nazionale. Infatti il valore registrato è inferiore di ben 16 punti percentuali alla media italiana. A scalare seguono la città de L’Aquila (18.986 euro), Pescara 18.798 euro, Teramo 18.109 euro. Questo quanto emerge da uno studio condotto da Unioncamere i cui dati per l’Abruzzo sono stati elaborati dall’Agenzia Giornalistica Dalla A alla V. Posto pari a 100 il valore aggiunto per abitante a prezzi correnti dell’intero Paese, il valore aggiunto pro capite del Sud dovrebbe attestarsi nel 2012 a quota 66,6 (15.514 euro, contro i 23.280 dell’Italia), con un’ulteriore, benché lieve, perdita rispetto al 2011 (quando si attestava al 66,7). Nel complesso, saranno le province del Nord-Ovest quelle in cui si registrerà il prossimo anno un valore aggiunto pro capite medio più elevato, pari a 27.974 euro, superiore del 20,2% al dato medio nazionale. Molto vicine a questo primato saranno le province del Nord-Est (27.717 euro e un +19,1% rispetto alla media), mentre il Centro dovrebbe registrare un complessivo valore medio per abitante di 26.101 euro, superiore alla media Italia del 12,1%.


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