La Corte dei Conti boccia il disegno Delrio su riforma province

08 Novembre 2013   14:18  

 La Corte dei Conti boccia il disegno di legge Delrio e la proposta di riforma delle Province. Sarebbero basse le possibilita' di risparmio per gli enti una volta che il disegno di legge dovesse entrare in vigore mentre ci sarebbe il rischio di confusione amministrativa nel periodo di transizione. C'e' la concreta possibilita', dice la Corte, che la predicata transitorieta' possa dilatarsi eccessivamente o addirittura radicarsi in attesa di una concreta definizione degli assetti funzionali e patrimoniali (che il decreto non contiene).

La bocciatura e' scritta in un articolato documento presentato alla Commissione Affari Istituzionali nel corso dell'audizione del 6 novembre: nel documento la Corte cita anche le recenti sentenze del Tar a favore di quelle Province, come quella di Teramo, che hanno fatto ricorso contro la spendig review.

La Corte usa le stesse motivazioni che ripeto da due anni insieme a pochi altri visto che l'argomento Province e' diventato un tabu' - dice il presidente della provincia di Teramo, Valter Catarra. Sono le motivazioni che abbiamo trasfuso nei ricorsi e che solo chi vuole ingannare il cittadino con un facile ritornello demagogico ed elettorale puo' continuare a sostenere: la soppressione o il riordino delle Province non produce risparmi, non riduce i privilegi di casta e cosi' concepita dara' luogo ad un lungo periodo di caos per i cittadini sottolinea Catarra.

Il decreto Delrio sostiene che il passaggio di funzioni da Province ad altri enti non ha un impatto economico sulle casse dello Stato. In realta', dice la Corte dei conti, tale assunto appare tutto da dimostrare nella sua piena sostenibilita'. Il trasferimento delle funzioni, del patrimonio e del personale delle Province, nel disegno di legge, si presenta, come un meccanismo complesso suscettibile di alimentare costi e creare contenziosi.


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