La Marineria al vice presidente della Commissione Ue: "Basta promesse, non ce la facciamo più,"

15 Febbraio 2013   13:22  

"La mancata partenza dei lavori di dragaggio del porto canale, inizialmente prevista per lo scorso 15 gennaio, ha aggravato ulteriormente la già problematica, e per certi versi paradossale, situazione della Marineria di Pescara e delle aziende che gravitano intorno alla attività portuali."

Stanchi, allo stremo, marittimi ed armatori di Pescara, rappresentati da Francesco Scordella, hanno incontrato anche il vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani

Non c'è più tempo: si muore di fame.

Non si possono aspettare più giorni, settimane, per questo è necessario dare una spinta definitiva all'iter burocratico presso l'europarlamento di Bruxelles. I 3 milioni di euro promessi per ammortizzare la situazione devono essere assicurati come aiuti non illegitimi, quindi da non dover rimborsare all'Unione Europea.

I rappresentanti della Marineria, non ne possono più: "Il porto é fermo da otto mesi, le nostre famiglie sono da altrettanto tempo in una condizione di estrema indigenza, per tacere della proroga sul fermo biologico, che minaccia di protrarsi fino al 30 aprile."

Il presidente della Provincia, Guerino Testa, come orami da mesi ripete, ha ribadito la propria solidarietà alla Marineria, ed ha colto l'occasione per esortare la SIDRA, società che ha ottenuto dai primi di gennaio l'appalto per il dragaggio, a fare il prima possibile chiarezza circa la partenza dei lavori.

Incontri su incontri per il dragaggio e per la sorte dei marinai: ma, volevamo sapere "niente di nuovo tra il cielo e il mare di Pescara?"

ha collaborato  Lorenzo Ciccarelli


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