La nube nucleare di Fukushima sull'Italia: "Nessun pericolo per la salute"

Sondaggio Mediawatch: 89% italiani preferisce rinnovabili

22 Marzo 2011   17:30  

Entro un paio di giorni, la nube proveniente dalla centrale di Fukushima dovrebbe arrivare in Italia, rimanendo però ben al di sotto dei livelli di allarme. Quantità minime delle radiazioni provenienti dalla centrale di Fukushima sono già arrivate in Europa.

Lo affermano alcune agenzie europee specializzate nella rilevazione delle radiazioni. Secondo la Comprehensive Test Ban Treaty Organisation, un'agenzia dell'Onu che ha 63 stazioni di osservazione nel mondo, le particelle radioattive giapponesi sarebbero già arrivate in Islanda passando per gli Usa: "È solo una questione di giorni prima che si disperdano in tutto l'emisfero nord - afferma Andreas Stohl, uno degli esperti dell'agenzia - ma per l'Europa non ci sono assolutamente pericoli per la salute".

La previsione viene confermata dall'agenzia francese per la sicurezza nucleare, secondo cui piccole quantità di ioduro radioattivo proveniente da Fukushima, da mille a 10mila volte inferiori a quelle giunte da Chernobyl, dovrebbero raggiungere la Francia domani, e poi estendersi verso sud nei giorni successivi.

Anche il dipartimento per l'energia statunitense ha registrato lo scorso fine settimana un leggero aumento delle radiazioni, attribuito al disastro giapponese.

Intanto gli italiani preferiscono le energie rinnovabili. E' la posizione di quasi il 90% degli italiani che protendono nettamente per le risorse alternative, fino a sconfinare nel 68% dei casi in una dichiarata contrarieta' al nucleare. E' quanto messo in luce da un sondaggio effettuato a marzo 2011 dall'Osservatorio Giornalistico Mediawatch su un campione di 1.030 italiani, di eta' compresa tra i 18 e i 70 anni, tramite mail e controllo dati.

Secondo l'analisi, inoltre, il 17% degli italiani avrebbe cambiato idea sulla sicurezza del nucleare a seguito del disastro in Giappone. Nel dettaglio, il parere dell'66% degli italiani e' che sia possibile risolvere le necessita' energetiche italiane senza l'utilizzo del nucleare; l'89% del campione si dichiara favorevole ad un investimento governativo nelle fonti energetiche alternative e l'83% manifesta contarieta' al lodo Romani che, invece, toglie i contribuiti alle energie alternative anche retroattivamente.

"Recenti ricerche di esperti - ha spiegato Carlo Vittorio Giovannelli, giornalista e esperto di comunicazione-media - dicono che se investissimo gli stessi soldi di una centrale nucleare in energie rinnovabili, nell'arco di tempo necessario per costruire la centrale, avremmo l'equivalente in energia di sei centrali nucleari. Questi dati dovrebbero far riflettere sulla situazione nel Belpaese. Perche' non pensare al fatto che potrebbe bastare ricoprire l'intera rete ferroviaria italiana di pannelli fotovoltaici per ottenere l'energia necessaria per tutto il Paese? In questo modo si avrebbero i pannelli e si ovvierebbe agli inestetismi paesaggistici. Vorrei inoltre rispondere a quanti affermano che senza il terremoto ed il conseguente tsunami non sarebbe successo nulla alle centrali giapponesi, che, se non ci fossero state le centrali, non sarebbe comunque successo nulla, tsunami o meno".


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