La recensione di ''Valchiria''

la recensione del film

05 Febbraio 2009   17:13  

Regia: Bryan Singer
Cast: Tom Cruise, Kenneth Branagh, Bill Nighy, Tom Wilkinson, Carice van Houten
Genere: Thriller
Durata: 120 minuti
Data uscita: 30 gennaio
Voto: OOO 1/2

Profondo oppositore dei metodi hitleriani e tornato da una missione in Nord-Africa senza un occhio, un braccio e alcune dita della mano, il colonnello Stauffenberg rientra in patria e si unisce ad un gruppo di alcuni ufficiali dissidenti, nel tentativo di fare un attentato al Fuhrer. Riuscirà a  liberare la Germania dal suo folle dittatore?
Il colonnello Stauffenberg è un uomo del Reich sì, ma diverso dagli altri. Non gli piace eseguire gli ordini come farebbe un automa, è dalla parte dei soldati più che dei gerarchi, ed ha un sogno nel cassetto: uccidere Hitler. Trova strano, infatti, l'idea che si debba obbedienza a lui e non alla Germania, la sua patria che ama tanto. Non si dà pace al pensiero che il mondo veda tutti i tedeschi come asserviti ad un pazzo megalomane. Da qui nasce il progetto di un attentato al Führer, che da troppo tempo offende la sua nazione ed il suo popolo. Scopre, così, un mondo di ufficiali "traditori" vestiti da bracvi soldati ma che, sotto sotto, covano come lui desideri di rivalsa. "Operazione Valchiria" è un omaggio alla resistenza tedesca, ad un sottobosco di uomini e donne pronti a sacrificare vite e famiglie, pur di rivedere la luce della libertà ma soprattutto di ridare dignità alla propria gente. Il film è anche un tributo alla figura del colonnello Stauffenberg ed ai suoi uomini, troppo presto finiti nella polvere di un vecchio libro di scuola. Tom Cruise si cala con grande maestria nei panni di questo eroico soldato, protagonista assoluto dell'intera vicenda, e tiene bene la scena, dando sfoggio di tutta l'abilità di cui è capace, dopo anni ed anni di set. Intorno a lui, si muovono molti bravi attori come Terence Stamp (ottima la sua interpretazione di Ludwig Beck), ma anche Kenneth Branagh, in una piccolo quanto intensissimo ruolo, o Bill Nighy, che lasciati i panni da Pirata dei Caraibi, si è tuffato in quelli di Friedrich Olbricht. Un cast di grandi comprimari, insomma, che a nulla servirebbe se dietro la macchina da presa non ci fosse un regista all'altezza della situazione. Proprio lì troviamo, allora Bryan Singer, che passa con disinvoltura dagli X-men alla Seconda Guerra Mondiale, mantenendo il suo stile personale e disegnando una storia solida e priva di sbavature. Ecco, dunque, l'intera vicenda procedere senza particolari intoppi grazie anche alla solida sceneggiatura di Christopher Mc Quarrie ( "I soliti sospetti") e Nathan Alexander.
Prodotto d'intrattenimento si, ma non solo. Un pò troppo hollywoodiano per essere storicamente attendibile, ma emozionante e con la giusta tensione dove serve, è quel tipo di blockbuster che vorresti vedere un pò più spesso, melenso senza mai scadere troppo nella retorica. Perché Stauffenberg è stato un eroe, ma prima di tutto si è comportato da uomo. Sbagliando, magari, ma con grande onestà. "Operazione Valchiria" è il premio che non ha potuto avere in vita.

Francesco Balzano

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