La scossa di terremoto delle 3.32 del 6 aprile scorso, che ha interessato l'Aquila e il suo comprensorio, e' stata del 6.3 della scala Richter. La conferma di quanto gia' nelle scorse settimane era circolato sull'effettiva magnitudo del sisma e' arrivata dal congresso nazionale degli ingegneri. Il fenomeno sismico iniziato con questa scossa e' andato gradualmente scemando, fino ai fenomeni dei giorni scorsi che hanno oscillato tra i 4 e i 4,5 di intensita', dinamica completamente normale in questi casi. Ad oggi si sono verificate 9532 scosse. Sul terremoto al congresso nazionale degli ingegneri sono state fornite cifre riepilogative, aggiornate alla situazione attuale. A 45 minuti dalla tragedia si e' tenuta la prima riunione operativa e gia' dopo un'ora i mezzi erano in movimento per prestare i primi soccorsi. Sessantaseimila il numero totale delle persone coinvolte dal sisma. Di queste trentaseimila sono state sistemate nelle tendopoli e trentamila negli alberghi della costa. Ad oggi sono sono cinquantaduemila le persone ancora sotto assistenza, venticinque/trentamila i senza tetto. Cinquemila tecnici hanno operato per verificare l'agibilita' degli edifici, con sessantatremilacinquecento ispezioni quasi esaurite. Un prezioso e fondamentale lavoro che ha attestato l'agibilita' di circa il 50% degli edifici, mentre il 25% necessita di interventi o risulta gravemente danneggiato, mentre il 16% puo' essere rapidamente recuperato con opere marginali. Le scuole visionate hanno subito, in linea di massima, gli stessi danneggiamenti sopra indicati per le abitazioni private. In merito alle ispezioni dei beni culturali, su 1400 oltre il 50% e' risultata inagibile. Il congresso ha dato ampio spazio alla Protezione Civile, definita dal Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Paolo Stefanelli, "vero e proprio fiore all'occhiello del nostro Paese", durante il suo intervento di saluto all'assise congressuale.
