La soppressione dei piccoli comuni e la ricostruzione dei comuni terremotati

di Fulgenzio Ciccozzi

22 Agosto 2011   10:42  

''L'ultima manovra finanziaria mette mano esplicitamente alla soppressione dei comuni sotto i mille abitanti, mentre alle prossime elezioni amministrative comunali, qui a L'Aquila, non saranno rinnovati i consigli di circoscrizione per effetto dell'abolizione delle Circoscrizioni medesime (legge 42/2010).

Questi provvedimenti hanno il lodevole scopo di ridurre le spese, ma nello specifico di Roio e di altre realtà demiche della zona avranno, come contropartita, anche la conseguenza di rendere meno efficaci le richieste di una collettività che risiede in un territorio ricadente fuori dall'area metropolitana della città.

Il comune di Roio, già finanziariamente debole, fu soppresso nel 1927 a favore della costituzione della Grande Aquila. Le conseguenze per l'altopiano non furono certo esenti da nuove problematiche che ne gravarono il già precario equilibrio economico (una di esse fu l'aumento delle tariffe del dazio sul consumo).

Le analogie con la situazione odierna sono in parte simili. Allora non furono solo le cause finanziarie a decretare la fine dell'autonomia amministrativa (anche se postuma, 1929, fu la prima crisi economica globale), giacché era nell'intenzione della politica autoritaria dell'epoca favorire le grandi aggregazioni urbane.

Ora, per effetto del sisma del 2009 non si parla più di Grande Aquila, bensì di città territorio.

Per far in modo che il nostro capoluogo, inteso oggi come area che gravida intorno al centro storico, possa mantenere uno stretto legame con la sua accresciuta periferia è auspicabile che la stessa abbia la dovuta rappresentanza attraverso un organo istituzionale che possa poter disporre in autonomia di una parte delle risorse municipali, del cui utilizzo dovrà rendere direttamente conto alla comunità che ivi risiede.

Un organo capace, dunque, di raccogliere meglio le diverse istanze che provengono dalla collettività che rappresenta, responsabilizzandola ed alimentandone, così, il senso civico e di appartenenza.

L'unico istituto locale che sopravviverà sarà quello dell'amministrazione separata degli Usi Civici che per lo scopo conferitogli dalla sua stessa natura giuridica non può sostituire il consiglio di circoscrizione (anche se questo fino ad oggi ha avuto e ha una funzione puramente consultiva), del quale si sarebbe auspicato, invece, una maggiore e più ampia autonomia decisionale e amministrativa.''

Fulgenzio Ciccozzi, cittadino di Roio

Nella foto: un edificio comunale antisismico agibile e abbandonato.


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