La storia abruzzese del Tci in una mostra a L'Aquila

13 Gennaio 2015   12:06  

Per iniziativa dell'Associazione "Jemo Nnanzi" - www.jemonnanzi.it - (Andiamo Avanti), impegnata con spirito attivo nella ricostruzione sociale e culturale dell'Aquila, e' stata allestita presso l'Archivio di Stato dell'Aquila la mostra dal titolo "Italiani viaggiatori alla scoperta dell'Abruzzo", nell'ambito delle iniziative per i 120 anni del Touring Club Italiano (Tci).

La mostra, che non si avvale di contributi pubblici, intende evidenziare l'influenza che il Tci ha svolto per far emergere e divulgare le risorse ambientali, culturali e paesaggistiche dell'Abruzzo, ponendo in risalto le vocazioni turistiche del territorio individuate agli albori del turismo moderno, anche con specifiche escursioni nazionali.

Un'occasione per riscoprire il passato turistico dell'Abruzzo, ma anche per riflettere su una regione che conosce ancora ritardi nella piena valorizzazione del proprio territorio, soprattutto a L'Aquila e nel territorio circostante ancora fortemente ferito dal terremoto del 2009.

E tra l'altro non pochi sono gli spunti che potrebbero rivelarsi utili anche per chi oggi ha responsabilita' nella promozione del turismo. La mostra, inaugurata il 20 dicembre, restera' aperta fino al 30 gennaio. L'Archivio di Stato e' ubicato nell'area industriale di Bazzano. Orari di apertura: lunedi', martedi', venerdi' 8.30-13.30, mercoledi'-giovedi' 8.30-17. L'ingresso e' gratuito.

La mostra, curata dal Club di Territorio di Pescara, attraverso pannelli didattici curati graficamente da Francesca Rapini, documenti, tesi e foto approfondisce soprattutto i primi decenni di attivita' del TCI, fermandosi agli anni sessanta, quelli che videro l'esplosione del cosiddetto turismo di massa.

Nei primi anni del Novecento la mente del primo periodo pioneristico del Touring, Luigi Vittorio Bertarelli sara' piu' volte in Abruzzo per la realizzazione della Guida-Itinerario pubblicata nel 1904, perlustrando il territorio e coordinando ben 350 soci, consoli e collaboratori locali per una puntuale ricognizione sul territorio delle informazioni necessarie, ricorrendo nelle zone scoperte alla disponibilita' dei segretari comunali.

Sempre Bertarelli fara' un'escursione in Abruzzo nell'estate del 1907, giungendo a Torino di Sangro da Milano in treno, per poi montare in bici verso la Maiella, per visitare e descrivere la Grotta del Cavallone, per poi proseguire per Palena, Rivisondoli, Pescocostanzo, per poi superare il Piano delle Cinque Miglia e riscendere a Sulmona, per poi riprendere il treno per il ritorno al nord.

Il suo racconto di viaggio con informazioni pratiche e valutazioni di contesto, anche rispetto a tempi e distanze, rappresenta un'occasione per comprendere lo stile essenziale del personaggio, l'impostazione sempre diretta a trasformare l'esperienza di viaggio in una opportunita' da riproporre alle crescenti masse di soci. Erano tempi in cui l'Abruzzo veniva ancora "esplorato".

Affascinato dall'antico mondo pastorale, nel mese di gennaio 1908 pubblico' un articolo sul tema dei tratturi e della loro tutela, soprattutto nella prospettiva del declino di tale forma di allevamento, affermando con lungimiranza come i tratturi dovessero essere considerati "vie turistiche". 


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