"Haiti: senza cibo, senza acqua, senza riparo, nessun aiuto". E' questo il tragico titolo comparso in prima pagina sul Times questa mattina. Il quotidiano inglese fotografa alla perfezione la situazione di un Paese che "chiede soccorso urgente in mezzo al caos e alla devastazione", come scrive lo spagnolo El Pais. Pensa, invece, a rimboccarsi le maniche il Der Spiegel, annunciando "squadre di primo soccorso" in arrivo nella nazione Americana.
Ora, però, si temono decine di migliaia di morti, secondo l'allarme lanciato dal Washington Post, mentre proseguono le ricerche dei sopravvissuti, sforzo che, secondo le pagine dell'Indipendent, si fanno sempre più vane. Difficile le operazioni di salvataggio, in quanto mancano i più elementari mezzi di ricerca per tali tipi di situazione. Destinato, quindi, a crescere il numero di morti dopo quello che il The Guardian definisce come " il giorno della devastazione".
Uno sconsolato El Mundo parla di "un terremoto mortale che affonda ulteriormente Haiti nella miseria". Proprio questo sembra essere l'aspetto peggiore della situazione. Già perchè questo posto, già relgato agli ultissimi gradini della classifica delle nazioni del mondo, è adesso ancor più inghottito nelle sabbie mobili di una povertà, cui sembra impossibile porre rimedio. Vicino al meraviglioso Mar dei Caraibi, in questomomento l'unico spettacolo che il luogo può offrire in questo momento è un'orribile convivenza di morti e di vivi. Parola de Le Figaro.
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