La zona franca è l'obiettivo del Governo e della Regione

Parla il Governatore Chiodi

23 Giugno 2009   13:10  

A margine del convegno organizzato dall'ANCE sulla ricostruzione in Abruzzo di cui vi daremo ampia informazione nell'arco della giornata, il Presidente Chiodi si è intrattenuto in una lunga conversazione con la nostra testata parlando del decreto Abruzzo, della sua copertura finanziaria per la seconda casa, fatto che andremo a sviscerare in altri pezzi nell'arco della giornata, e della possibilità di aiutare la zona del cratere istituendo una Zona Franca Urbana (ZFU).

Il Presidente ha escluso categoricamente la possibilità di rientrare nell'obiettivo 1 per la semplice motivazione che questa forma di sostegno non esiste più e quella che più gli si avvicina è molto complicato ottenerla in quanto andrebbe riorganizzata con gli altri paesi CEE la mappa degli aiuti e comporterebbe troppo tempo perso e forse anche scarsi risultati.

La ZFU, invece, è possibile ottenerla più facilmente, secondo il Governatore, infatti, la mossa del governo nazionale di stanziare solo 45 milioni di euro per la ricostruzione del tessuto economico aquilano è una strategia volta a "costringere" la Comunità Europea ad avallare la richiesta di Zona Franca Urbana.

Lo stesso Chiodi ha infatti riconosciuto che la cifra è assolutamente insufficente, ma che anche attraverso questi "escamotage" potremo ottenere il meglio per la ricostruzione anche della nostra aziende.

Logica vuole che il Presidente ci spiegasse se la Regione avesse in mente una ZFU riservata alle aziende pre-esistenti nel cratere o ad una fatta appositamente per le nuove aziende e quindi come attrattiva al'insediamento di nuove società e conseguentemente nuovi posti di lavoro. Chiodi ci ha confessato che lui propende per la seconda ipotesi, vedendo l'insediamento di nuovi come unico sbocco della nostra economia.

Parlando però con operatori del settore (industriali, commercianti ed artigiani) molto sarebbe il malcontento di gente che ha, raccoglienado gli appelli della politica e delle istituzioni, subito reiniziato a lavorare duro alla ricostruzione rendendo servizi essenziali agli abitanti e pendolari della città.

A questo punto ci dicono i più saremo costretti a chiudere e riaprire con una nuova società che possa usufruire dei vantaggi economici della ZFU.

Chi scrive non può che rilevare come la stessa seconda ipotesi sia contraddittoria, come si fa ad aiutare gli imprenditori locali se contemporaneamente ne verranno altri (anche e soprattutto da fuori) che non hanno vissuto sulla loro pelle il dramma e che godranno di un regime fiscale privilegiato?

Speriamo che il provvedimento che prenderà il Governo centrale sia illuminato non solo da un'appetipile (per grandi investitori) nuova San Marino, ma che la cosa serva per aiutare realmente la nostra città ed il suo indotto.

A fine chiacchierata alla nostra domanda sulla possibile abolizione IVA nel cratere il Presidente Chiodi si è anche lasciato scappare un laconico "parliamo di altro" evidentemente questo non si farà.

 


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