La Provincia dell'Aquila ha trasferito presso l'Accademia di Belle Arti dell'Aquila il Laboratorio del Restauro del Libro Antico ubicato, prima del sisma, presso l'Antico Fondo della Biblioteca Provinciale presso il complesso monumentale di Collemaggio.
La firma sulla convenzione è stata apposta oggi dalla Presidente Stefania Pezzopane e dal Direttore Eugenio Carlomagno. L'iniziativa ha il duplice scopo di fornire una nuova sede al Laboratorio, che gia' lavorava su importanti commesse di diverse biblioteche nazionali, e nello stesso tempo allargare l'offerta formativa dell'Accademia, in particolare nel settore del restauro su cui l'Accademia è impegnata per un ampio progetto di innovazione e adeguamento. Il progetto complessivo di formazione riconosce priorità alle nuove esigenze locali del mercato del lavoro che nella fase di cantiere del dopo sisma avrà una forte domanda di questo tipo di filiera professionale. Le competenze librarie in particolare, saranno spendibili per tutti i volumi antichi, manoscritti e carte che durante i crolli sono stati interessati da danneggiamenti e pericolose e corrosive patine di polvere, non solo nella Tommasiana ma in diverse biblioteche cittadine pubbliche e private . L'Accademia accoglie nei propri spazi tutte le strumentazioni di proprietà della Provincia e le professionalità per l'assistenza ed il tirocinio.
Il Direttore Carlomagno ha ringraziato la Presidente Stefania Pezzopane per la sensibilita' dimostrata alla crescita dell'istituto che con questo nuovo corso integra la sua offerta e si apre a nuovi sbocchi. L'Accademia, ha reso noto Carlomagno, sta gia' lavorando alla ristrutturazione della falsa cupola del Duomo: una tela a trompe l'oeil di 120metri quadri che ricopriva il soffitto di S. Massimo prima dei crolli. "Molto ci sara' da fare per i nostri ragazzi - ha fatto presente Stefania Pezzopane all'atto della firma della convenzione - "in quello che sara' il cantiere piu' grande d'Europa fra monumenti e pezzi d'arte. Salve inoltre anche le professionalita' ed i posti di lavoro che gia' operavano nel laboratorio prima del 6 aprile".
