Lanciano: anziana morta in casa, salgono a tre gli indagati
Il primo ad essere sospettato della morte dell'anziana Elda Tiberio, la 93enne deceduta in casa a seguito di percosse, è stato il figlio. Oggi però salgono a tre gli indagati.
Sono Giovanni Rizzolo, nipote dell’anziana, indagato per omissione di soccorso come la madre, Maria Michela Salvatore. L’altro figlio della vittima, Carmine Antonio, è accusato di omicidio volontario: è agli arresti nell’ospedale Renzetti.
Maria Michela Salvatore secondo gli inquirenti avrebbe telefonato al figlio alle 23 di quel venerdì notte chiedendogli di raggiungerla a casa della nonna e dello zio, dove aveva trovato la madre ferita e dolorante. Secondo il racconto ad aggredire l'aziania madre era stato Carmine Antonio Salvatore, l'altro figlio di 69 anni, che, affetto da disturbi psichici, ha colpito ripetutamente la madre al culmine di un litigio perché questa si rifiutava di mangiare.
Giunto in casa della nonna il nipote e sua madre si sarebbero dati da fare per ridurre la ferita dell'anziana donna sottovalutando, però altre ferite della donna, colpita, come ha confermato l’autopsia, da un pugno in fronte e da altri colpi che hanno causato anche la rottura di costole.
Il nipote dopo le prime medicazioni sarebbe tornato a casa, per essere svegliato poi alle 2 quando l’anziana era già morta. Solo allora sono stati allertati i soccorsi.
"I miei assistiti hanno trovato la signora cosciente", sostiene l’avvocato dei tre indagati, Massimiliano Piacentino Sichetti, "è stata l’anziana a dire alla figlia e al nipote di non volere andare in ospedale e loro l’hanno assecondata anche perché usciva sangue solo dalla gamba".
La famiglia è vicina a Carmine Salvatore, con visite costanti nel centro di igiene mentale dell’ospedale di Lanciano dove l’uomo è momentaneamente agli arresti domiciliari.
A breve l’avvocato Sichetti farà domanda di incidente probatorio per accertare lo stato mentale dell’indagato, che sarà poi trasferito in una struttura sanitaria adeguata.
