Laurenzi e Avellani, La ricostruzione di Tione degli Abruzzi è ferma al Palo

10 Maggio 2016   15:59  

"La ricostruzione procede celermente", ha scritto qualche giorno fa il sindaco di Tione degli Abruzzi, Tullio Camilli, su un volantino affisso nei nostri borghi.

La ricostruzione - al contrario - va a trotto d'asino. Per emettere i decreti sindacali di concessione dei finanziamenti assegnati dall’USRC con determina pubblicata sull’albo pretorio online il 23/03/2016, il sindaco ha impiegato quasi quaranta giorni (oltre il tempo massimo di 30 giorni prescritto nella stessa determina, mentre gli altri sindaci li emettono in non più di 48 ore); ciò ha causato un ulteriore ritardo a interventi già penalizzati dal tardivo invio del chiarimento richiesto al Comune di Tione degli Abruzzi dall'USRC il 29 settembre 2015, e fornito solo il 18 febbraio 2016, sul disavanzo di 243 mila euro tra fondi disponibili e fondi impegnati, con la conseguenza del mancato finanziamento delle pratiche in oggetto nel mese di dicembre 2015.

Ma ora siamo venuti a conoscenza di qualcosa di molto più grave.

E’ noto che il sindaco di Tione degli Abruzzi, in passato, ha tenuto ferme negli armadi del Comune più di 40 pratiche presentate in base alle procedure previste dalle O.P.C.M. del 2009 (perché proprio quelle e non altre …?), alcune delle quali recuperate da FINTECNA e risalenti addirittura al 2011, senza trasmetterle all’UTR8 di Barisciano alla sua apertura nel settembre 2013, quando avrebbe potuto e dovuto farlo, e senza farle istruire dal Comune; in tal modo, quelle pratiche sono state penalizzate e si è accumulato un pesante arretrato che sarebbe stato possibile smaltire da tempo.

Di ciò si è accorto il Commissario Prefettizio, dott.ssa Franca Ferraro, nel marzo 2015, che ha assolto al compito del Sindaco trasmettendo le pratiche a chi di dovere, cioè all’Ufficio territoriale di riferimento. Se spedite prima, le pratiche avrebbero tutte già da tempo concluso l’istruttoria; al contrario, il procedimento è iniziato solo dopo l'invio all’UTR8, cioè dopo il marzo del 2015. E ad oggi - a distanza di un anno dalla loro trasmissione - l’Ufficio, oberato da molte altre richieste, è riuscito a smaltirne solo la metà: sarà necessario un altro anno per smaltire le pratiche rimanenti.

Il mancato invio ha quindi prodotto un altro gravissimo danno. Infatti, le MIC pervenute all’Ufficio territoriale dopo l'invio delle vecchie pratiche non sono state neanche aperte: l'istruttoria inizierà solo dopo lo smaltimento del vecchio blocco, cioè fra un anno. In altre parole, le MIC di Tione, Goriano e S.Maria del Ponte, inviate all’UTR8 dopo i mesi di marzo – aprile 2015, per essere esaminate, dovranno aspettare ancora un anno; ad oggi, ne sono giacenti circa 11, e tra queste le pratiche afferenti al piano di ricostruzione di Tione, presentate fra settembre e novembre 2015.

La situazione è drammatica, mentre il sindaco decanta una ricostruzione che procede celermente. Non potrà certo nascondere la sua piena responsabilità nell'aver causato l’attuale blocco delle MIC trattenendo le vecchie pratiche in Comune che, se inviate come previsto, oggi sarebbero già istruite, addossando magari al commissario o ad altri la “colpa” di avere adempiuto al dovere di spedirle all’UTR8. 

Se le cose dovessero rimanere così, gli interventi MIC arrivati all’UTR8 dopo marzo – aprile 2015 rimarranno ancora un anno in attesa di essere istruiti e finanziati; l’UTR8 inizierà ad esaminarli solo a maggio 2017, compresi quelli del piano di ricostruzione di Tione degli Abruzzi. E il sindaco e l'amministrazione comunale, a quanto pare, non se ne sono neanche accorti.

Tutto ciò è inammissibile e sta causando danni all’erario e ai residenti, agli anziani nei MAP, che sperano di vivere abbastanza da fare in tempo a rientrare a casa, speranza che si affievolisce ogni anno che passa. Non c’è un giorno da perdere: da una parte, il sindaco, deve sì rispondere della situazione da lui creata, ma ha anche il dovere di fare la sua parte per risolvere il problema, in tutti i luoghi deputati; d’altra parte, però, gli uffici della ricostruzione hanno comunque il dovere di garantire ai richiedenti il diritto alla ricostruzione nei tempi di legge e vanno messi in condizione di poterlo fare.

Chiediamo dunque la rapidissima soluzione del problema e il recupero del tempo perso; è inaccettabile che oggi, con il modello esemplare di governance che si è costruito, domande della ricostruzione giacciano negli Uffici senza essere aperte, da un anno o 7-8 mesi, e, quel che è peggio, debbano restarci ferme per ancora un anno, senza che nessuno provveda a risolverne il problema! Al riguardo, già un’ora dopo essere venuti a conoscenza di tale gravissima situazione, ci siamo attivati per contribuire a individuare una soluzione che consenta l’immediato avvio dell’esame delle domande MIC bloccate, in ciò aiutati anche dal supporto dei presidenti dei consorzi interessati, e abbiamo avanzato proposte concrete agli Uffici.

I consiglieri comunali Antonella Laurenzi e Nello Avellani


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