La Segreteria Provinciale CISAS di Chieti il 29 novembre ha formalmente presentato esposto legale alla Corte dei Conti e alla Regione Abruzzo e diffida legale nei confronti della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti a tutela dei lavoratori della ex ASL di Lanciano-Vasto
per denunciare la grave irregolarità riguardante l’inquadramento contrattuale ed il trattamento economico del personale in possesso del titolo professionale di Operatore Socio –Sanitario. Tale violazione é ulteriormente aggravata dall’avviso di mobilità regionale ed interregionale, scadente il prossimo 5 dicembre per titolo e colloquio, per il reclutamento di personale in possesso del titolo O.S.S..
Tale ingiustizia prende le mosse già al termine del Corso Professionale Regionale, quando gli 80 lavoratori, con qualifica di OTA e di Ausiliario, chiamati dalla stessa ASL a riqualificarsi, hanno acquisito a tutti gli effetti la qualifica professionale di Operatore Socio Sanitario.
La nostra Organizzazione Sindacale sottolinea che l’ex ASL di Lanciano – Vasto avrebbe ottenuto dalla Regione Abruzzo dei fondi destinati all’inquadramento degli Operatori Socio Sanitari, che non sono mai stati destinati per i suddetti lavoratori.
Disattendendo la normativa vigente che regola il rapporto di lavoro nel pubblico impiego e quella diretta a contrastare lo sperpero di denaro pubblico, la ASL di Lanciano-Vasto-Chieti:
ha attribuito ad alcuni infermieri la categoria DS;
si è rivolta a cooperative per il reclutamento di Operatori Socio Sanitari;
ha violato il DPR 220/2001 nella parte in cui, nel regolare l’accesso del personale nell’ambito sanitario, riserva una percentuale non inferiore al 30% al personale interno in possesso dei titoli richiesti tramite una selezione interna.
a tutt’oggi non ha eliminato la disparità di trattamento tra gli operatori dei presidi ospedalieri di Chieti, a suo tempo ASL di Chieti, i quali, hanno ricevuto il giusto inquadramento nella categoria BS, con il personale operante nei presidi ospedalieri di Lanciano e dintorni (ex ASL Lanciano – Vasto ) fornito dello stesso titolo professionale, i quali, sono rimasti, nonostante le mansioni O.S.S., che svolgono quotidianamente, con il profilo di “ausiliari”.
La CISAS con queste ulteriori azioni tese a dare soluzione al problema, ribadisce solidarietà alle lavoratrice e ai lavoratori che vivono la grave condizione di disagio morale e professionale e conferma la lotta al loro fianco.
Il Segretario Provinciale CISAS Il Dirigente Territoriale CSA
Sig.ra Ginevra Nardone Dott. Massimo Cocciola