Visita all'Aquila per il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini, iniziata con alcuni incontri con i rappresentanti di alcuni uffici giudiziari e proseguita con un vertice in prefettura.
Tra gli argomenti maggiormente dibattuti, gli organici ridotti e, soprattutto, il pericolo di infiltrazioni della malavita organizzata in quello che è a tutti gli effetti il più grande cantiere d'Europa. "Le infiltrazioni malavitose qui non devono passare" - ha affermato Legnini nella conferenza stampa a conclusione della sua visita - "ed i criminali all'Aquila non devono farsi vedere".
"Vogliamo fare in modo che la giustizia ed il servizio di controllo della legalità qui all'Aquila funzionino come e meglio che altrove" - ha proseguito Legnini - "al fine di farne un modello per l'intero Paese, e per ottenere ciò tutte le istituzioni devono fare fronte comune, senza eccezioni".
Passaggio pressoché obbligato, a seguire, circa la legge per la ricostruzione, che Legnini stesso aveva disegnato al tempo in qualità di sottosegretario: "Bisogna approvarla con celerità, anche perché contiene norme sulla ricostruzione privata che consentono di sanare ogni stortura".