Lettera di scuse al sindaco di Pescara da Padre Di Marcoberardino

13 Giugno 2012   20:02  

“Considero superato ‘l’incidente’ diplomatico verificatosi due domeniche fa, al termine della processione della Statua della Madonna dei Sette Dolori, quando il parroco, Padre Vincenzo Di Marcoberardino, dal pulpito della Basilica ha rivolto critiche, onestamente, ingenerose nei confronti miei e della mia amministrazione comunale circa un presunto scarso impegno nella predisposizione della festa. Stamane ho ricevuto una lettera di spiegazioni e di scuse inviatami dallo stesso Padre Di Marcoberardino che ritengo possa chiudere la vicenda e rinnovare l’impegno reciproco a lavorare, ciascuno per quanto di propria competenza, per il bene e la salute, fisica e spirituale, dei nostri cittadini. Quando lo riterrà opportuno, sarà mio piacere incontrare Padre di Marcoberardino per confermare lo spirito di massima collaborazione che sempre deve caratterizzare l’attività amministrativa”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia che stamane ha reso nota la lettera ricevuta da padre Di Marcoberardino.

“Purtroppo quella che è stata una celebrazione straordinaria, eccezionale, con la presenza di centinaia di fedeli, la processione della Statua della Madonna dei Sette Dolori con la festa dell’intera città – ha ricordato il sindaco Albore Mascia – era stata purtroppo offuscata da una critica, amplificata peraltro sugli Organi di Informazione da un racconto distorto riportato dall’onorevole Pd Vittoria D’Incecco e dal consigliere comunale Pd Marco Alessandrini, giunta direttamente da Padre Di Marcoberardino circa le difficoltà incontrate nell’organizzazione della festa, difficoltà che, a suo dire, non erano state alleviate da un’azione decisa dell’amministrazione comunale. A fronte di una critica ingenerosa, giunta da un pulpito, al termine di una celebrazione sacra per l’intera città, ho ritenuto non esprimere commenti proprio per non alimentare polemiche assolutamente fuori luogo, anche se nei giorni successivi, a fronte della sciocca e falsata pubblicità data all’episodio dall’onorevole D’Incecco e dal consigliere Alessandrini, è stato l’assessore al Commercio Santilli a chiarire i contorni della vicenda e soprattutto quale fosse stato l’enorme sforzo profuso dal Comune per consentire lo svolgimento dell’intera festa, a partire dal contributo economico erogato pari a 5mila 500 euro, a smentire le dichiarazioni del parroco circa la mancata partecipazione del Comune. Oggi ho ricevuto una lettera del parroco stesso che in qualche modo ha chiarito la sua posizione, una lettera che considero chiuda definitivamente la vicenda”. ‘Signor sindaco – si legge nella lettera firmata dal parroco Vincenzo Di Marcoberardino – sono certo che le mie parole pronunciate al termine della processione con la statua della Madonna hanno ferito il Suo cuore. Le mie affermazioni non avevano un carattere politico, ma semplicemente richiamare l’attenzione dell’Amministrazione comunale su una collaborazione più efficace per la buona riuscita della festa. A dir il vero negli ultimi giorni v’è stato un impegno notevole da parte Sua per risolvere i problemi che si erano creati. Però l’incertezza degli ultimi momenti ha creato in me e nel Comitato uno stato d’animo di insicurezza e di attesa che sta alla base del pronunciamento al termine della processione. Potevo farlo in forma privata e senza creare in Lei e negli altri componenti dell’amministrazione comunale disagio, anche a livello giornalistico. Lo scopo era quello di sollecitare a far sì che il prossimo anno, con tempo, si possa adempiere a tutte le formalità giuridiche, che ogni anno diventano sempre più complicate e di difficile attuazione. Il mio suggerimento è questo che almeno un mese prima della festa l’Amministrazione comunale dia un rappresentante a cui far riferimento per tutte le leggi e gli adempimenti per una corretta celebrazione della festa. Per quanto riguarda le giostre forse è bene che siano posizionati negli spazi loro assegnati con un po’ di anticipo e il controllo delle normative che regolano la loro sicurezza non può essere demandata al Comitato della Festa. Chiedo scusa del disagio arrecato e desidero personalmente farlo quando lo riterrà opportuno. Con sincero affetto. Padre Vincenzo Di Marcoberardino parroco’. “Accetto le scuse del parroco – ha ribadito il sindaco Albore Mascia – e voglio rassicurarlo circa la vicinanza dell’amministrazione comunale e dei nostri uffici nei confronti di tutti i Comitati Festa che ogni anno sono impegnati nell’organizzazione di eventi che fanno parte di quelle tradizioni che non vogliamo assolutamente disperdere. Abbiamo aiutato in ogni modo il Comitato Feste della Madonna dei Sette Dolori, e allo stesso modo stiamo aiutando il Comitato per la Festa di Sant’Andrea che è stata ‘salvata’ dalla mia amministrazione dopo che la parrocchia aveva manifestato il proprio scoramento e la decisione di annullare la festa per le enormi difficoltà, anche burocratiche, che la nuova normativa impone di rispettare. Quest’anno la festa della Madonna dei Sette Dolori è stata straordinaria, il prossimo anno faremo ancora meglio”.


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