Licenziamenti facili? Per la Cgia di Mestre 738mila disoccupati in più

30 Ottobre 2011   15:57  

Cosa sarebbe successo in questi anni di crisi se fosse stato in vigore il provvedimento sui "licenziamenti facili" che il Governo introdurra' nei prossimi mesi? Se lo domanda la Cgia di Mestre, operando una simulazione sui meccanismi proposti: "Secondo una nostra stima - esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia - il tasso di disoccupazione nel Paese sarebbe potuto salire all'11,1%, anziche' all'8,2% attuale, con quasi 738 mila senza lavoro in piu' rispetto a quelli conteggiati oggi dall'Istat".

Lo scenario delineato, precisano alla Cgia, e' "un puro esercizio teorico ottenuto ipotizzando di applicare le disposizioni previste dal provvedimento sui licenziamenti per motivi economici a quanto avvenuto dal 2009 ad oggi". Nella simulazione degli artigiani mestrini e' stato calcolato il numero dei lavoratori dipendenti che tra l'inizio di gennaio del 2009 e il luglio di quest'anno si sono trovati in Cig a zero ore. Vale a dire i lavoratori che per ragioni economiche sono stati costretti ad utilizzare questo ammortizzatore sociale del quale, con il nuovo provvedimento, potranno disporre probabilmente solo a licenziamento avvenuto. Pertanto, se fosse stata applicabile questa misura segnalata nei giorni scorsi dal nostro Governo all'Ue, negli ultimi due anni e mezzo, questi lavoratori, che hanno usufruito della Cig, si sarebbero trovati, trascorso il periodo di "cassa", fuori dal mercato del lavoro.  

Secondo la Cgia, sommando le Ula (Unita' di lavoro standard) che hanno utilizzato la Cig a zero ore nel 2009 (299.570 persone), nel 2010 (309.557) e nei primi sette mesi di quest'anno (128.574), otteniamo 737.700 potenziali espulsi dal mercato del lavoro che in questi ultimi 2 anni e mezzo avrebbero fatto salire il tasso di disoccupazione relativo al 2011, all'11,1%. "Sia chiaro - prosegue Bortolussi - la nostra e' una semplice simulazione e come tale va interpretata. Non tiene conto del fatto che abbiamo conteggiato solo coloro che sono ricorsi alla Cig, mentre non abbiamo potuto dimensionare quanti lavoratori avrebbero potenzialmente perso il posto di lavoro senza avvalersi di nessun ammortizzatore sociale.

Detto cio', va ricordato che accanto al provvedimento sui licenziamenti per motivi economici, saranno prese misure per incentivare la trasformazione dei contratti di apprendistato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, per agevolare l'ingresso nel mercato del lavoro delle donne e per utilizzare il credito di imposta per chi assume in aree svantaggiate. Interventi che dovrebbero facilitare l'ingresso in particolar modo dei giovani. Comunque - conclude Bortolussi - il problema rimane: se questa crisi durera' ancora, c'e' il forte pericolo che coloro che prima erano coperti da un ammortizzatore, con questa misura di fatto non l'avranno piu' e ne potranno fruire eventualmente solo dopo il licenziamento".


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