Licenziamenti in vista nel call center Transcom di L´Aquila. I l

22 Febbraio 2007   13:38  
Nei call center di L´Aquila e di Milano ci sono 350 esuberi. La notizia è stata data ieri sera a Roma dal manager della Transcom Roberto Boggio, nel corso di un incontro con i sindacati. Una doccia fredda per i 400 lavoratori a tempo indeterminato del call center dell´Aquila che questa mattina, nella sede di Pettino hanno dato vita ad una concitata assemblea. I lavoratori si sono detti pronti alla mobilitazione e decisivo sarà l´incontro con i vertici aziendali previsto per il 14 marzo a Roma. Parte dei lavoratori era entrata in Transcom con contratti precari e solo da poco avevano ottenuto la tanto agognata stabilizzazione. Decisivo per tale conquista il Decreto Damiano che ha obbligato le aziende ad assumere con contratti a tempo indeterminato quei lavoratri che di fatto svolgevano le stesse mansione dei lavoratori subordinati, ma con contratti precari, nessuna tutela e salari molto bassi. Ora questi lavoratori rischiano di perdere il lavoro e senza poter usufruire eventualmente degli ammortizzatori sociali , come la cassa integrazione, uno stipendio mensile garantito per un certo periodo dallo Stato ai lavoratori espulsi dal ciclo produttivo. La cassa integrazione in Italia non è infatti prevista dal contratto del commercio sottoscritto dai lavoratori Transcom. L´azienda ha giustificato gli esuberi con l´eccessivo costo della manodopera: "La Transcom - ha schiettamente affermato il manager Roberto Boggio - è in perdita e non riesce a competere con call center che assumono manodopera con contratti a progetto. Siamo costretti dunque a tagliare lì dove i dipendenti costano di più". L´obiettivo insomma è tornare ad essere competitivi risparmiando soldi per ferie, malattia e quattordicesima, con buona pace dei lavoratori che nel frattempo, grazie ad un contratto di lavoro dignitoso, hanno messo su famiglia ed acceso un mutuo. FT

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