Pescara avrebbe meritato ben altro spazio nelle liste del Pdl alla Camera dei Deputati e al Senato per le elezioni politiche.
Il capoluogo adriatico è stato letteralmente ignorato, brutalmente tagliato fuori, cancellato dalla cartina politica, dimenticando il ruolo che questo territorio ha conquistato nel tempo e ignorando la necessità di rappresentanza che esprime un'area così importante nella geografia regionale.
I campanilismi non mi piacciono, l'ho sempre detto, anzi credo che vada portato avanti sempre e comunque un discorso equilibrato tra le quattro province abruzzesi.
Sono parole infuocate quelle che Guerino Testa, piddilellino dell prim'ora e presidente della provincia di Pescara manda ai dirigenti nazionali del suo partito.
Candidature che estromettono di fatto Pescara dal parlamento per Testa e che risultano indigeribili e non condivisibili, come quella di Antonio Razzi il parlamentare che sta alla Camera "perchè ho il mutuo da pagare e non sono più fesso degli altri".
Insomma nelle righe è evidente che il presidente sta valutando una uscita dal partito e se non l'ha già fatto è solo perchè cadrebbe tutta la provincia.
Il comunicato stampa:
Senza mettere sul piatto della bilancia le specialità di questo o quel territorio ritengo che Pescara non sia seconda a nessuno, che vada trattata esattamente come le altre province, anche quando si mettono a punto le liste.
Non è stato così, anzi abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso e dopo vibranti proteste partite dall'Abruzzo non si è neppure cercato di rimettere a posto le cose, non si è neppure provato a dare un contentino al capoluogo adriatico.
Niente, come se Pescara non esistesse. I fatti degli ultimi giorni dimostrano che sono state seguite logiche non condivisibili, anzi assolutamente deprecabili, con scelte calate dall'alto, senza che il coordinamento regionale coinvolgesse i quattro territori.
Insomma Berlusconi parla di nuove energie e di candidature di peso ma poi in Abruzzo accade tutto il contrario.
Questo Pdl non ci piace, si allontana sempre di più dagli elettori e dai rappresentanti locali del partito, almeno in questa zona. Una sorta di harakiri incomprensibile che inevitabilmente mi porta a dissociarmi dalle pratiche seguite.
Sono logiche e modi che non mi appartengono e non rappresentano quel Pdl in cui ho sempre creduto.
E sono certo di parlare a nome di tanti pescaresi cioè tutti coloro che sono fuori dalle stanze della politica e avrebbero voluto e votato liste con candidati locali, rappresentanti di un territorio popoloso e produttivo che non merita umiliazioni simili.
Tagliare fuori Pescara pochi mesi prima delle regionali, tra l'altro, non ha niente di lungimirante.
Guerino Testa
Presidente della Provincia di Pescara