Lo strano caso dell'appalto per lo smaltimeto macerie

Giuliante VS Cialente

15 Luglio 2009   14:32  

Esplode a l'aquila La polemica appalto per lo stoccaggio e smaltimento dei detriti risultanti dal terremoto del 6 aprile. oggi durissimo botta e risposta tra il sindaco Massimo Cialente e il capogruppo del Pdl in regione Gianfranco Giuliante.

Partiamo dall'accusa. 

Il ritiro in autotutela della delibera sulla gestione e sullo smaltimento delle macerie e l'invito a convocare i cavatori che hanno dato la loro disponibilità' a consorziarsi per partecipare all'assegnazione dell'appalto. E' quanto ha chiesto oggi il capogruppo in Consiglio regionale d'Abruzzo del Pdl, Gianfranco Giuliante, al termine di una conferenza stampa nella quale ha affrontato il tema sul recente appalto da 50 milioni per lo smaltimento delle macerie che il Comune dell'Aquila ha affidato alla societa' T&P dell'Aquila. Carte alla mano Giuliante ha ripercorso l'iter di affidamento diretto dell'appalto, secondo lo stesso "poco chiaro". "Il 19 maggio scorso - ha detto Giuliante - il Comune con una delibera individua nell'ex cava Teges di Pontignone, nei pressi di Paganica, il luogo in cui far confluire le macerie del sisma. Dieci giorni dopo sempre il Comune comunica alla Protezione civile il nome del soggetto affidatario: la T&P Srl, proprietaria dello stesso sito di Paganica". La prima osservazione sollevata da Giuliante, ha rigurdato non soltanto l'inoperativita' della ditta che non aveva mai svolto il lavoro di smaltimento di macerie e di residui di amianto. Altra anomalia sottolienata dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, la decisione da parte del titolare della T&P Srl di cedere il 50 per cento delle quote a un imprenditore aquilano "che a fronte di una quota stimata in cinquemila euro - ha detto Giuliante - ne tira fuori soltanto 1.250. Nello stesso periodo - ha continuato Giuliante - la ditta comunica al Comune di non avere i requisiti richiesti e di poter passare lo smaltimento amianto ad una seconda srl, la Pavind, di proprieta' di un fratello del socio T&P. Il sindaco mente sapendo di mentire sulla legittimita' dell'operazione - ha detto Giuliante - e tra le altre anomalie vi e' l'accettazione da parte del Comune del prezziario fornito dalla societa', a mio modesto parare piuttosto esoso rispetto al mercato, e che a vigilare sulle operazioni di controllo dei lavori sono stati chiamati diversi dipendenti della societa' aquilana Asm, stipendiati dalla stessa societa' che dovrebbero controllare, ovvero la T&P. Percio' io chiedo al sindaco Massimo Cialente il ritiro della delibera del 12 giugno che ufficializza l'incarico e di invitare tutte le aziende che hanno chiesto di partecipare all'assegnazione dell'appalto"

in un altra conferenza stampa il sindaco Cialente ha difeso invece a spada tratta l'operato della sua giunta, da attacchi giudicati strumentali e pretestuosi.

Siamo stati costretti ad agire in procedura di massima urgenza incalzati dalla protezione civile, con cui abbiamo condiviso tutti i passaggi, insieme anche alla prefettura e i Vigili del fuoco. Ma aggiunge anche: se la dita affidataria risultasse non avere i requisiti, la responsabilità va imputata   agli uffici preposti che non hanno verificato  a dovere

 



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