Luca Laurenti nel mirino di Equitalia: pignorati sei appartamenti da cinque milioni

Contestato il mancato pagamento di imposte Irap

26 Gennaio 2012   11:56  

Oltre al posto di testimonial della Lavazza (gli spot con Paolo Bonolis andranno in onda fino a fine mese e poi basta per la rescissione del contratto), Luca Laurenti rischia di perdere anche alcune delle sue proprietà. Equitalia, infatti, ha disposto il pignoramento di sei appartamenti in zona corso Buenos Aires, a Milano, del valore complessivo di cinque milioni di euro. L'Agenzia delle entrate contesta al comico e musicista il mancato pagamento di imposte Irap per 2 milioni di euro fra il 2000 e il 2005. Le tasse sarebbero state dichiarate ma non versate per un contenzioso avviato da lui e dalla moglie, Raffaella Ferrari, fin dal 2007, che trascinandosi fino a oggi ha fatto lievitare in modo iperbolico la somma.

Nessuno dei due vuole al momento rilasciare dichiarazioni sulla faccenda ma i loro legali sostengono che l’imposta regionale per le attività produttive prevista per i liberi professionisti non riguardi la sua attività perché non dispone di un’organizzazione professionale — composta da segretarie, uffici e tutto il resto — come quelle su cui si reggono gli studi degli avvocati o dei commercialisti. Tale tesi è risultata perdente nel primo grado di giudizio. Tra un paio di settimane ci sarà la sentenza d'appello e se dovesse diventare definitiva gli appartamenti potrebbero essere messi all'asta dall'ufficio delle esecuzioni del tribunale di Milano.


Equitalia, che agisce su mandato dell'Agenzia delle entrate, ha come obiettivo cinque monolocali in via Tadino e un appartamento in via Vittorio Veneto. Nella lista non c'è l'appartamento su due piani di viale Tunisia per il quale Luca Laurenti pagò 54mila euro al fisco nel 2007 in quanto per le Entrate non andava considerato come "prima casa" (tesi sostenuta dal comico e la moglie) ma come "immobile di lusso". Alla fine di un contraddittorio sulle dimensioni dell’appartamento, non di 232 metri quadrati come dichiarato ma di 270, l’Agenzia delle entrate diede ragione alla commissione tributaria provinciale, che respinse i ricorsi presentati dall’attore che recentemente ha venduto l’appartamento.


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