Lux in arcana: in mostra l'archivio segreto vaticano

28 Maggio 2012   10:41  

Fondato nel 1612 da Paolo V, l’Archivio Segreto Vaticano è l’archivio centrale della Santa Sede, affascinante anche per la sua definizione di “segreto” che però, a scanso di equivoci, deriva dal latino secretum cioè di proprietà del Papa.

È uno dei luoghi di ricerca più importanti e celebri, conserva un patrimonio immenso, per qualità e quantità: 600 fondi archivistici per 85 chilometri lineari di scaffalature che racchiudono dodici secoli di storia (dall’VIII al XX secolo) ed è stato aperto alla consultazione degli studiosi di tutto il mondo, previa autorizzazione, nel 1881.

Ora 100 di questi documenti hanno oltrepassato i confini della Città del Vaticano per essere esposti in mostra ai Musei Capitolini di Roma fino al prossimo settembre. Lux in Arcana - l’Archivio Segreto Vaticano si rivela è una mostra unica nel suo genere anzitutto per la sua natura: le mostre documentarie sono rare, difficili, se ben riuscite sono interessanti solo per gli specialisti.

In questo caso, invece, il prestigio dei documenti esposti e l’allestimento interattivo e coinvolgente, senza trascurare il potere di attrazione che l’Archivio Segreto Vaticano può generare di per sé nell’immaginario collettivo, stanno richiamando pubblici diversi per interessi e aspettative. Scelta di grande impatto emotivo quella di aprire la mostra con gli atti del processo a uno dei giganti della storia del pensiero moderno: Galileo Galilei.

Commuove leggere la firma di Galileo, vergata da un uomo ormai settantenne, sfinito dopo quattro interrogatori sostenuti di fronte al Sant’Officio, che pronunciò la sua abiura, accettando la sentenza emanata contro di lui, il 22 giugno 1633. Ordinati secondo un percorso che privilegia l’andamento tematico e non quello cronologico, in mostra si possono guardare, a distanza ravvicinata, documenti come la falsa donazione di Costantino o il Dictatus Papae del 1075 in cui Gregorio VII, artefice della riforma che porta il suo nome, sintetizzò i principi della supremazia papale sopra ogni altro potere terreno.

E poi ancora, il Concordato di Worms, la condanna delle tesi di Lutero, la registrazione della Regola di San Francesco, la lettera inviata dal Parlamento inglese a Clemente VII sulla causa matrimoniale di Enrico VIII, la pergamena, recante gli undici sigilli dei cardinali riuniti in Conclave, con la notizia dell’elezione al soglio pontificio consegnata all’eremita del Morrone, il futuro Celestino V. Il percorso espositivo è straordinariamente affascinante anche perché riesce a tessere un legame tra la storia e il presente della tecnologia: accanto ad ogni documento il visitatore può approfondire attraverso filmati, elaborazioni grafiche e contenuti multimediali.

Completa il tutto, manco a dirlo, un’eccellente app gratuita per smartphone e tablet che offre anche soluzioni di realtà aumentata che collegano i documenti in mostra a tre siti storici della città. Passando per Campo de’ Fiori, ponte sant’Angelo e la Basilica di Santa Maria Sopra Minerva, la app propone contenuti multimediali sulle vicende di Giordano Bruno, Gian Lorenzo Bernini e Galileo Galilei. Antonella Muzi Roma, Musei Capitolini dal 29 febbraio al 9 settembre 2012 www.luxinarcana.org


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