Macerie, ex Teges al completo. La macroarea fra Pile e Sassa?

05 Marzo 2010   13:23  

Capitolo macerie, la patata bollente dell'individuazione dei siti è ora definitivamente nelle mani della unità commissariale per la ricostruzione, vedi Gianni Chiodi e Massimo Cialente.

La scelta delle aree fa correre il rischio della impopolarità, un sito di deposito, stoccaggio e smaltimento macerie è una cosa non molto lontana da una discarica, che, si sa, nessuno vuole sotto casa propria.

Mentre si dà avvio all'allestimento dei siti di Bazzano e Barisciano, intanto, i detriti continuano ad essere scaricati nella cava ex Teges nei pressi di Paganica. Qui gli addetti della Asm, la municipalizzata che in tempi di pace si occupava solo della raccolta della spazzatura, differenziano a mano le varie tipologie di materiali che vengono scaricate dai mezzi di Vigili del Fuoco ed Esercito, man mano che questi le raccolgono dal centro storico dell'Aquila.

Proprio mentre giravamo queste immagini, ad esempio, venivano scaricati i detriti di un palazzo crollato in via don Luigi Sturzo finito sotto la lente d'ingrandimento della magistratura, che una volta completati i dovuti rilievi ha dato il via libera alla rimozione.

La cava ex Teges è praticamente esaurita, essendo l'unico sito che da dieci mesi accoglie le macerie.

Fra le ipotesi, per l'allestimento della macroarea di cui hanno parlato in questi giorni Chiodi e Cialente, c'è quella della zona industriale fra Pile e Sassa, dotata delle adeguate infrastrutture viarie. Prevista, inoltre, anche una apposita ordinanza che regolerà ulteriormente competenze, tempistica e programmi dello smaltimento delle macerie.

(MS)

 


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