Macerie, nuova polemica Berlusconi-Cialente

Il premier: i ritardi colpa del Comune

05 Maggio 2010   07:35  

Silvio Berlusconi rimanda alle scelte del comune dell'Aquila i ritardi nella rimozione delle macerie del terremoto. "Si e' accusato Protezione civile e governo di non aver pensato alla rimozione delle macerie, ma come abbiamo poi dimostrato - osserva a Palazzo Chigi - e' stato proprio lo stesso consiglio comunale della citta' dell'Aquila che ha visto nel business della rimozione delle macerie una possibilita' di intervento di aziende locali e quindi ha detto 'non rimuovetele che ci pensano le nostre aziende locali'".
"Quando poi si e' visto che questo non era adeguato - rileva il presidente del Consiglio - siamo tornati e stiamo rimuovendo noi tutte le macerie".

"Nella rimozione della macerie noi abbiamo fatto la nostra parte e fintanto che e' toccato a noi siamo andati molto piu' spediti di quanto non avvenga oggi". Lo ha detto il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, in risposta alle dichiarazione del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi.
"Tutto il percorso dello smaltimento delle macerie - ha proseguito Cialente - e' stato seguito da Protezione Civile, Regione, Provincia, Arta ed altri enti. Dopo una gara d'appalto contestata, lo smaltimento fu affidato all'Asm (azienda municipalizzata) e prima che intervenisse il governo abbiamo smaltito 70 mila tonnellate di inerti, ossia 500-800 tonnellate al giorno. Attualmente - conclude Cialente - vengono smaltite 200-300 tonnellate al giorno. Oggi si sta procedendo molto piu' lentamente".


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