Manifatturiero in Abruzzo, produzione e fatturato a picco

Indagine del Cresa

19 Febbraio 2009   13:58  

Un ulteriore aggravio del quadro congiunturale dell’industria manifatturiera nell’ultimo trimestre del 2008 evidenzia forti contrazioni rispetto al trimestre precedente ma anche se paragonato allo stesso periodo del 2007.
L’indagine del Cresa parla di una flessione del 10% su base annua della produzione industriale con un calo di fatturato dell’8,8% di cui risentono particolarmente le grandi imprese, che subiscono una forte battuta d’arresto; meno intense le difficoltà registrate nelle piccole e medie imprese, la forza del resto del tessuto produttivo abruzzese.
A livello territoriale a risentire maggiormente della flessione produttiva è la provincia di Chieti con un calo del 17,3% - dove fa evidentemente la sua parte la depressione industriale della Val di Sangro - segue quella dell’Aquila con l’8% in meno di produzione, quindi Teramo con meno 4,7%, timido aumento solo per la provincia di Pescara, passata dal -6,5% del terzo trimestre ad un modesto più 0,6%. Il maggior aumento del numero di cassintegrati si registra tuttavia nella provincia aquilana.
A cedere è stata in particolare la domanda interna, cui le piccole e medie imprese sono riuscite a far fronte con le esportazioni.
Freno allo sviluppo il grave ritardo delle imprese nell’innovazione tecnologica e le perduranti difficoltà nell’accesso al credito:
Un rilancio dunque dell’accesso al credito per famiglie e imprese, viene chiesto al governo, ed un’efficace azione sui consorzi fidi è l’appello fatto alla Regione Abruzzo.
Interviste al presidente del Cresa Giorgio Rainaldi e al professor Properzi del comitato tecnico Cresa.

(MS)


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