All'indomani della decisione del sindaco, Umberto Di Primio, di nominare assessore il consigliere comunale del gruppo misto, Dario Marrocco, il gruppo consiliare dell'Udc, unitamente al segretario cittadino del partito hanno deciso di scrivere una lettera aperta di protesta al sindaco Di Primio.
''A più riprese – scrivono Andrea Buracchio (segretario cittadino) e Mario De Lio (capogruppo consiliare) – a più riprese ed in più circostanze sia il nostro Presidente Provinciale che il sottoscritto, Ti hanno comunicato la nostra ferma contrarietà per la nomina di un nuovo Assessore al posto di Ivo D’Agostino che non fosse espressione dell’UDC.
Tutto ciò non in ragione di pretestuose rivendicazioni ma solo e unicamente in nome del rispetto tra alleati poiché vi erano dei precisi accordi assunti in tal senso ad inizio del mandato consiliare.
Pertanto, la Tua decisione di nominare un nuovo Assessore proveniente dal PDL e parcheggiato solo provvisoriamente nel Gruppo Misto non può avere il nostro consenso proprio perché in questo modo vengono disattesi, in modo palese e francamente incomprensibile, i suddetti accordi elettorali.
Come UDC riteniamo che il rispetto delle regole tra alleati debba essere se non il principale quanto meno uno dei prevalenti ingredienti di quell’articolato e complesso composto che funge da collante per il mantenimento degli equilibri tra partiti politici impegnati nella gestione della cosa pubblica.
Pertanto, pur non avendo nulla avverso il nome del Consigliere Marrocco, con questa Tua nomina, peraltro unilaterale e non condivisa con la maggioranza ma solo comunicata, sono stati forzosamente introdotti elementi di squilibrio che, molto verosimilmente, potrebbero avere pesanti ripercussioni nei rapporti tra quei partiti che, fino ad oggi, hanno retto le sorti del Comune di Chieti.
Per il momento non possiamo che limitarci a prendere atto della Tua scelta riservandoci di comunicarTi, dopo un momento di riflessione e di confronto anche con le altre forze politiche interessate, le nostre decisioni in merito.