Masciocco:mi dimetto per non essere connivente con il Governo

L'assessore comunale dell'Aquila

14 Giugno 2010   17:04  

L'assessore comunale dell'Aquila Giustino Masciocco ha rassegnato oggi le sue dimmissioni definite "irrevocabili". "Sono trascorsi sei mesi dalla nomina ad assessore. Nella lettera inviata anche al sindaco ricorda che le sue "perplessita' nell'accettarla, ma affrontai - dice - la sfida con spirito di servizio per la mia citta', rinunciando nel contempo alla carica di Consigliere comunale. Ho iniziato cosi' un percorso difficile, fronteggiando immediatamente la delicata problematica relativa alle prime assegnazioni dei MAP nel nostro Comune, ed individuando delle direttrici di azione nel settore sociale, nell'handicap e nel diritto allo studio. Sono stati mesi drammatici, come immaginabile per le gravi difficolta', e di profonda solitudine. Mai una volta gli assessori hanno potuto illustrare il lavoro svolto in specifiche sedute di Giunta, ne' sono riusciti a mettere pienamente a servizio di tutti - rileva Masciocco - l'impegno e l'attivita' svolta. Anziche' coordinarci per poter meglio rispondere alle urgenze della Citta', siamo stati risucchiati in discussioni estenuanti a causa delle fumose e lacunose norme di emergenza che attualmente regolano l'attivita' della nostra Amministrazione. La Citta' e' stata chiusa in un recinto blindato all'interno del quale tutti noi Cittadini, amministratori, politici, ci massacriamo sulla strategia da adottare per contrastare lo strapotere, avallato dal Presidente Chiodi, del Governo sul nostro territorio, ma non abbiamo la forza e la possibilita' di unirci per abbattere lo steccato che ci divide dalla verita', dalla conoscenza e dalla trasparenza. Mancano i luoghi, i metodi ed il confronto. Siamo ostaggio - aggiunge l'ex assessore - di un Governo che non ha il coraggio di affrontare con sincerita' e senza faziosita' la nostra situazione, prendendosi, si', i giusti meriti per quello che e' stato fatto, ma con l'obbligo di riconoscere le difficolta' che ci sono sulla via della ricostruzione e sull'emergenza abitativa".
Secondo Masciocco "la Citta' subisce giornalmente una violenza, sia essa amministrativa, politica, contabile, finanziaria. Per coprire i torti e le mancanze fatte a questo territorio, di fronte all'opinione pubblica nazionale, siamo spesso rappresentati come una massa di ingrati o di 'menti fragili' e rancorose. Non meritiamo questo. Ne' vogliamo che si nasconda dietro alle difficolta' della crisi economica mondiale la discriminazione che subiamo rispetto al trattamento di altri terremotati. Lei Sindaco ha il dovere di impedire in maniera piu' energica che tutto cio' avvenga. Vogliamo essere percepiti per quello che siamo, una Citta' ferita che cerca con dignita' e sacrificio di rimettersi in cammin.I cittadini non trovando in Berlusconi, Letta, Tremonti degli interlocutori affidabili, rivolgono la loro protesta all'Amministrazione comunale, in generale, che non ha i poteri per affrontare le questioni irrisolte. Queste sono ambiguita' di fondo che depistano sulle reali responsabilita' e che vanno risolte. Non per la ricerca dei colpevoli, ma per trovare le soluzioni percorribili". Masciocco, poi, sottolinea che "la Giunta comunale dell'Aquila non ha mai potuto visionare preventivamente alcun documento per proporre eventuali modifiche. Subiamo anche in questo caso una prevaricazione continua che la legge permette. Sembra che ci sia una grande confusione, ma chi ha gia' disegnato la ricostruzione della citta' e' il solo in grado di avere una visione nitida. Mi sembra giusto che questo percorso venga partecipato a chi poi nella Citta' dovrebbe tornare a viverci. Da soli non si va da nessuna parte a meno che non ci si voglia ritagliare un ruolo (piccolo) che permetta una sopravvivenza (politica). In queste condizioni nessun impegno e' reso 'credibile' nell'attivita' amministrativa. Il lavoro di tutti i giorni e' mortificato da un'impotenza oggettiva. Non permetto che il tormento e la frustrazione che ne derivano, mi portino un domani ad una passiva e conformista rassegnazione come e' successo a troppi. Sarei connivente con un Governo, ed i suoi sodali, che presto prenderanno per fame il nostro territorio. E' per tutti questi motivi - conclude Masciocco - che, dopo una lunga riflessione, ho deciso di dimettermi".


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