Mastrogiurato: la stessa magia nonostante la pioggia e la crisi

06 Settembre 2010   15:22  

Si è concluso ieri il corteo del Mastrogiurato di Lanciano. Nonostante la pioggia, si è riconfermato il fascino e il respiro internazionale dell'evento.

Cos'è il Mastrogiurato

In questi ultimi decenni si sono moltiplicate, in ogni angolo d'Italia, le manifestazioni rievocative di episodi, personaggi, tradizioni del passato, generalmente medievale e rinascimentale. Spesso, però, per eccesso di campanilismo e, ancor più, per esigenze spettacolari, connesse queste ultime alla speranza di un incremento del flusso turistico, è mancato il rispetto della verità storica, sulla quale è prevalsa l’immaginazione anacronistica di organizzatori anche in buona fede. A nulla sono valsi i richiami di studiosi scrupolosi, che hanno rivolto l'invito agli enti finanziatori di astenersi dallo spreco di denaro pubblico per manifestazioni di scarsa dignità culturale e, in fondo, diseducanti, perché confezionate in una vera e propria “officina falsorum”.
E' confortante constatare che alla rievocazione del Mastrogiurato non si possono imputare difetti di ordine contenutistico e ciò è dovuto al fatto che gli ideatori si sono opportunamente attenuti alla lezione di Corrado Marciani, l'egregio storico frentano stimato da uno dei principi della storiografia del novecento, Fernand Braudel.
Sulla linea rigorosa tracciata dal Marciani si è mossa l'Associazione Il Mastrogiurato, presieduta dal dr. Danilo Marfisi, che ha invitato alcuni qualificati studiosi ad una ancora più puntuale rilettura filologica del ruolo del Mastrogiurato nella storia della città. Ciò per una migliore celebrazione della manifestazione rievocativa in tutti i suoi aspetti: personaggi, gerarchie protocollari, competenze giuridiche, rituali del passaggio dei poteri, presenze italiane ed estere alle Fiere. Così si possono eliminare, in mancanza di conferme provenienti dai documenti, eventuali errori involontariamente commessi nelle precedenti manifestazioni.
Alcune considerazioni di ordine specifico e generale: prima di tutto è interessante constatare l'equilibrio dei poteri che presiedono alla vita della città nel periodo esaminato; questo equilibrio nasce dall'articolazione delle funzioni e dal paritetico rapporto tra nomine affidate alla discrezione del governo centrale e cariche elettive. Non si può certamente parlare di democrazia, ma in un'epoca di diffuso assolutismo è positiva la garanzia di alcune scelte rimesse alla volontà popolare. Gli abitanti dei quartieri recitano una parte di rilievo nel determinare la fisionomia del potere locale.

Nella rievocazione del Mastrogiurato i nostri concittadini trovano motivo di giusto orgoglio per il ruolo che Lanciano ha svolto, per alcuni secoli, collocandosi, per attività e numero di abitanti, al primo posto in Abruzzo. Nel passato, come amava ripetere Mario Pomilio, Lanciano è stata, per la dinamica economica, quella che è oggi Pescara. Le ragioni del suo primato sono da ricercare nello spirito di iniziativa dei suoi abitanti, nelle profonde radici storiche, nella posizione geografica, nella inclinazione autonomistica.
La vocazione mercantile di Lanciano fu favorita dall'innato senso di ospitalità della sua gente, immune da pregiudizi razzisti e da intolleranza nei riguardi degli immigrati. Questo spiega la presenza nel nostro territorio di consistenti gruppi di slavi e di ebrei, questi ultimi più numerosi che in qualsiasi altro centro abruzzese.
L'atmosfera delle fiere era caratterizzata da una vivace festosità, da quel senso di gaiezza che tuttora è solito permeare gli incontri collettivi che avvengono nella nostra città secondo il fitto calendario delle nostre tradizioni, anche quelle di carattere religioso, con l'esclusione, come è naturale, di alcuni riti della Settimana Santa. La rievocazione del Mastrogiurato è anch'essa una grande festa popolare, resa più vivace dai colori degli abiti d'epoca, dallo sventolio delle bandiere e dagli squilli delle trombe. Si compie così ogni anno un piacevole tuffo nella storia, una rivisitazione quasi rituale di un diverso modo di vita, un viaggio, non privo di una punta di nostalgia, nella malìa dei ricordi suggestivi dei tempi che furono.

I luoghi della rievocazione sono particolarmente significativi, caratterizzati dalla presenza di alcuni edifici che sono da secoli i simboli della vita civile e religiosa della città: da Piazza Plebiscito, cuore della Frentania, a Corso Bandiera, una propaggine del centro storico, oggi protesa ed inserita in un quartiere di decorosa modernità, all'area dell'ippodromo, ultimo lembo di quei prati su cui si svolgevano le fiere.
A Lanciano è attivo un robusto volontariato organizzato in associazioni, che opera nel campo sociale e culturale. Questi operatori affrontano generosamente sacrifici personali connessi ad un costante impegno di lavoro e anche di spesa. L'Associazione Il Mastrogiurato ha acquisito numerose benemerenze, che la rendono degna non solo della crescente simpatia di tanti concittadini, ma anche dell'attenzione (che si auspica sempre più concreta) degli amministratori pubblici della città, della provincia e della regione. In un'epoca in cui la massificazione e la spersonalizzazione si fanno sempre più invadenti, ogni sforzo deve essere teso alla difesa, ad oltranza, con coscienza ed orgoglio, dell'identità della comunità di appartenenza. L'identità delle città non sta solo nella fisionomia urbanistica, ma anche e soprattutto, nel patrimonio di valori, di tradizioni, di sogni alimentati dalle memorie del passato e dalle speranze in un futuro più degno.


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