Dalle prime ore del 23 giugno, oltre 60 finanzieri, unità aeree e navali operano su ordine del Tribunale di Caltanissetta su proposta della DDA.
Un vasto sequestro patrimoniale è in corso in Abruzzo, Sicilia, Campania e perfino nel Nord Africa, sul impulso della Direzione distrettuale antimafia. Il Tribunale di Caltanissetta – Sezione misure di prevenzione – ha emesso stamane il provvedimento, eseguito dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Caltanissetta e dal Reparto operativo aeronavale di Palermo, con l’ausilio di mezzi aerei e navali.
L’operazione coinvolge oltre 60 militari e interessa le province di Caltanissetta, Trapani, Ragusa, Agrigento, Salerno e Pescara, estendendosi in località dell’Africa settentrionale. Si tratta del primo maxi blitz italiano del 2025, con un valore stimato di beni sequestrati pari a circa 50 milioni di euro.
Nel mirino c’è l’imprenditore gelese Emanuele Catania, condannato per associazione mafiosa e ritenuto esponente di spicco della rete criminale dei Rinzivillo, attiva nel settore ittico. Tra i beni oggetto di sequestro figurano oltre 40 immobili, conti correnti, quote societarie, veicoli, pescherecci e attività commerciali operative anche in Marocco, in particolare la società “Gastronomia Napoletana”.
L’indagine ha interessato complessivamente 45 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche, svelando una discrepanza significativa tra redditi dichiarati e patrimoni accumulati tra il 1985 e il 2022. L’uso di prestanome, incluso il fratello Antonino Catania ritenuto “terzo interessato”, è stato strumento per mascherare la reale titolarità delle risorse.
Secondo le ricostruzioni, l’attività di riciclaggio si poggiava su una complessa rete societaria, sfruttando import-export ittico e l’impiego di strategie finanziarie occulte. Le operazioni “Terra Nuova 2” vedono protagonisti il GICO di Caltanissetta e il supporto logisticonautico del reparto aeronavale palermitano