Mazzetti (Pd): "Stop ai commissariamenti nelle comunità montane della provincia dell'Aquila"

19 Giugno 2012   12:45  

“L’agenda politica amministrativa del prossimo mese è ricca di importanti appuntamenti che impongono agli amministratori e alle forze politiche un confronto  per definire scelte importanti che avranno una ricaduta sulla vita dei cittadini”, dichiara il Segretario Provinciale Pd, Mario Mazzetti.

“Mi riferisco in particolare ai progetti di legge in discussione presso il Consiglio regionale e all’applicazione della riforma sulla gestione dei rifiuti e alla gestione dei piani sociali.

La Giunta regionale, infatti, ha promosso un’iniziativa di modifica della legge regionale 17 dicembre 1997, n. 143 per una complessiva riforma di riordino territoriale che modifichi l’attuale assetto di comuni, unioni comunali e attribuzioni delle funzioni di governo locale.

Nel contesto di tale riforma e nella prospettiva della cancellazione delle provincie, si pone allo studio un riordino degli ambiti territoriali e delle funzioni ad esse attribuite come unione di comuni definendo i sub ambiti.

Nella nostra Provincia due comunità montane non hanno ancora eletto gli organismi di governo e attualmente vengono gestite da un commissario di nomina regionale.

Nelle more della loro trasformazione essendo il solo luogo istituzionale dove gli amministratori possano confrontarsi e dialogare al di là degli schieramenti politici il Pd ritiene necessario restituire agli organi della Comunità la rappresentanza istituzionale, interrompendo il lungo commissariamento, al fine di gestire la fase di riforma dei livelli di governo locali per interagire efficacemente con il legislatore regionale attraverso un rappresentativo interlocutore. Gli amministratori avranno così la possibilità di una governabilità diretta di questioni sospese come la gestione dei servizi sociali, della gestione informatica associata, dei siti di interesse comunitario temi molto sentiti dai cittadini. Potranno inoltre tutelare il patrimonio e adoperarsi per un migliore ricollocamento del personale. Non si tratta di un ritorno al passato ma di una proposta che agevola la fase transitoria verso il futuro del governo del territorio anche perché per questi incarichi non è prevista nessuna indennità di carica e quindi non c’è nessun aggravio di spesa per le tasche dei cittadini”.

 


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