Nel presentare la Proposta di Legge per l'istituzione del Registro regionale delle "Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (Dat)" il presidente del Gruppo regionale di Sinistra Ecologia Liberta' Mario Mazzocca (assessore all'ambiente) spiega che attraverso questa iniziativa "vogliamo istituire e regolamentare il Registro regionale delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, dando cosi' la possibilita' a qualsiasi cittadino abruzzese di indicare i trattamenti sanitari (inclusi l'idratazione, la nutrizione e la ventilazione artificiale) che intende ricevere o a cui intende rinunciare, proprio nel caso non sia piu' in grado di prendere decisioni autonome o non le possa esprimere chiaramente, per sopravvenuta incapacita'.
L'istituzione del Dat si rende necessaria - continua il capogruppo di Sinistra Ecologia Liberta' - visto l'alto grado di sviluppo raggiunto dalla scienza medica e soprattutto dalle tecnologie a essa applicate. Queste tecniche strappano alla morte un gran numero di pazienti, ma in alcuni casi possono portarli anche a condizioni e forme di vita del tutto innaturali.
Ora, l'articolo 32 della nostra Carta Costituzionale recita che 'nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge', ma, specifica subito dopo, 'la legge non puo' in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana'.
Si tratta dunque di riconoscere a ciascuno la facolta' di esprimere, attraverso una dichiarazione redatta in piena facolta' di intendere e volere, le proprie volonta' sulle cure e i trattamenti sanitari ai quali desidera o non desidera sottoporsi.
Si tratta, appunto, di applicare uno dei diritti inviolabili di liberta' e dignita' umana". A fondamento costituzionale della proposta di legge si riportano nella relazione gli articoli 2, 3, 13 e 32 della Costituzione; la convenzione di Oviedo, firmata il 4 aprile 1997 e recepita dall'Italia con la legge 28 marzo 2001, n. 145; l'art. 3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e gli articoli 16, 35 e 38 del Codice di Deontologia medica.