Meno 5 giorni alle Elezioni Regionali

Il Cardinal Bagnasco parla dell'aborto nella Confere

24 Marzo 2010   10:15  

La Costituzione è la legge fondamentale della Repubblica Italiana. La sua posizione di superiorità (fonte normativa primaria) rispetto alle altre leggi dello Stato è il risultato della sua stessa struttura cosiddetta rigida. Questa ultima caratteristica implica che per modificarla è necessario uno speciale e complesso procedimento detto di revisione costituzionale e regolato dagli artt. 138 ss.

La stessa procedura "rinforzata" è prevista anche per altre leggi di rango costituzionale riguardanti specifiche materie per le quali la Nostra Carta formula una riserva di legge costituzionale. ( artt. 71, 116, 117, 132, 137 Cost.).

Una norma che sia in contrasto con la Costituzione o con altre leggi di pari rango è illegittima.

Con particolare attenzione, l'art. 7 enuncia: "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale".

Mentre l'art. 8: "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

 

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze".

Da questi articoli si comprende come lo Stato riconosca la Chiesa come indipendente e sovrana ma solo ed esclusivamente "nel proprio ordine". Insomma come a dire "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". O così dovrebbe essere.

In realtà in Italia l'ingerenza della Chiesa nei fatti terreni è notevole e, puntualmente, quando la campagna elettorale arriva verso la fine, ecco apparire come d'incanto un discorso, un comunicato stampa, una predica, una conferenza in cui i rappresentanti della Chiesa cercano di indirizzare il voto dei cattolici.

Non fanno eccezione le elezioni regionali che si terranno il 28 e 29 Marzo 2010.

In particolare, il Cardinale Angelo Bagnasco, nella prolusione al Consiglio Episcopale Permanente del 22 Marzo 2010, ha trattato, tra gli altri temi, il problema etico dell'aborto, ponendo la difesa della vita come discriminante nel voto dei cattolici.

Il Cardinale, nei tratti più salienti del discorso dice: "Come non capire che si consuma qui un delitto incommensurabile, e che lo si può fare solo in forza di una tacita convenzione culturale che è abbastanza prossima alla ipocrisia? Il rapporto, predisposto dall'Istituto per le politiche familiari a proposito dell'aborto in Europa, illustrato di recente a Bruxelles, forniva dati agghiaccianti: quasi tre milioni di bimbi non nati solo nel 2008, ossia ogni undici secondi, venti milioni negli ultimi quindici anni............ Se venisse effettuato in casa, magari in solitudine, da problema sociale diventerebbe un atto di alchimia domestica, che non interseca più in alcun modo la collettività, neppure sul residuale versante sanitario. Dalla «pillola del giorno dopo» al nuovo ritrovato, chiamato sui giornali «pillola dei cinque giorni», è un continuum farmacologico che, annullando il confine tra prodotti anticoncezionali e abortivi, ha già indotto ad una crasi linguistica - si chiamano infatti contraccettivi post-concezionali - che sfuma la precisione del momento per l'eventuale feto, e dunque l'esatta contezza dell'atto, minimizzando probabilmente l'urto del gesto abortivo, anzitutto sul piano personale, e poi anche su quello cultural-sociale. L'embrione, se c'è, non potrà annidarsi, e la donna non saprà mai che cosa effettivamente sia successo nel suo corpo, se una vita c'era ed è stata eliminata oppure no. ........... In questo contesto, inevitabilmente denso di significati, sarà bene che la cittadinanza inquadri con molta attenzione ogni singola verifica elettorale, sia nazionale sia locale e quindi regionale. L'evento del voto è un fatto qualitativamente importante che in nessun caso converrà trascurare. In esso si trasferiscono non poche delle preoccupazioni cui si è fatto riferimento, giacché il voto avviene sulla base dei programmi sempre più chiaramente dichiarati e assunti dinanzi all'opinione pubblica, e rispetto ai quali la stessa opinione pubblica si è abituata ad esercitare un discrimine sempre meno ingenuo, sottratto agli schematismi ideologici e massmediatici."

Leggendo, neanche tanto fra le righe, queste affermazioni, si comprende come il Cardinale ha pubblicamente lanciato un appello ai cattolici affinché nel Lazio si allontanino dalla candidata Emma Bonino.

Sicuramente le questioni attinenti la morale e l'etica, come quelle attinenti la famiglia e l'inizio della vita, sono problematiche su cui la Chiesa è giusto che esterni la sua opinione; innanzitutto perché argomenti di Sua competenza e poi anche per controbilanciare la laicità dello Stato (?).

L'unico appunto che si vuole rispettosamente esternare alla Chiesa in generale ed al Cardinale Bagnasco in particolare è che a 5 giorni dalle elezioni occorrerebbe evitare qualunque tipo di strumentalizzazione.

 

Francesca Aloisi

 


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