L'Esercito ha avviato le procedure per l'''immediata sospensione'' del militare arrestato ad Anzio, accusato di aver violentato per anni la figlia, esprimendo ''profondo sdegno'' per quanto accaduto. La ragazzina, oggi 15enne, solo ora ha trovato il coraggio di raccontare le violenze subite dal padre.
L'uomo, 45 anni, è stato arrestato ieri dalla polizia locale di Anzio e trasferito nel carcere di Velletri.
Esprime sdegno la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta: "La storia di una giovane, appena 16anni. Il suo incubo, le violenze subite dal padre: un militare. È sconvolgente. È talmente brutale la notizia, da non lasciare spazio alle parole - scrive su Facebook la ministra -. Non voglio dire altro, solo esprimere la mia vicinanza alla ragazza e stringerla in un grande abbraccio. Lo Stato Maggiore dell'Esercito provvederà quanto prima a prendere le opportune misure nei confronti del soldato arrestato. Un soggetto del genere non è degno di indossare l'uniforme, né di essere chiamato uomo".
"In merito alle notizie diffuse cica l’adozione di misure cautelari nei confronti di personale militare da parte del tribunale di Velletri", il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, esprime, "a nome suo e di tutti appartenenti alle Forze Armate , la piena vicinanza e la solidarietà alla giovane che ha denunciato le violenze".
"Qualunque militare si macchiasse di tali comportamenti riprovevoli – ha sottolineato il Generale Vecciarelli - violerebbe anche l’etica militare, nonché la dignità e l’onore di tutto il personale con le stellette che quotidianamente con profonda onestà, senso del dovere e vicinanza alla collettività svolge il proprio dovere".
"In questi casi - conclude il Capo di Stato Maggiore della Difesa – le Forze Armate agiranno sempre in maniera ferma, rigorosa e severa al fianco della magistratura nell’accertamento delle responsabilità e prendendo gli adeguati provvedimenti nei confronti degli interessati".