Militare violenta la figlia per anni, sospeso dall'esercito ed arrestato

18 Febbraio 2019   11:49  

L'Esercito ha avviato le procedure per l'''immediata sospensione'' del militare arrestato ad Anzio, accusato di aver violentato per anni la figlia, esprimendo ''profondo sdegno'' per quanto accaduto. La ragazzina, oggi 15enne, solo ora ha trovato il coraggio di raccontare le violenze subite dal padre.

L'uomo, 45 anni, è stato arrestato ieri dalla polizia locale di Anzio e trasferito nel carcere di Velletri.

Per lo Stato maggiore dell'Esercito il ''militare coinvolto - si legge in una nota - si è macchiato di un comportamento riprovevole, immorale e inaccettabile, ancor più aggravato per uomini e donne che indossano l’uniforme e rappresentano lo Stato''.
 
''Confermando totale disapprovazione e pieno rigore nel perseguire i comportamenti che violano i principi e i valori su cui si fonda l’Istituzione e assicurando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l’Esercito ha già avviato tutte le procedure per l’immediata sospensione del militare dal servizio ed esprime la totale intransigenza, tolleranza zero, nel contrastare tali inaccettabili condotte e la completa vicinanza alla ragazza nei cui confronti sono stati perpetrati gli abusi. Tali soggetti non sono degni di indossare l’uniforme. Tale isolato avvenimento viola l’etica militare, e lede fortemente la dignità e l’onore di tutto il personale dell’Esercito che, invece, con profonda onestà, professionalità, e spirito di sacrificio, quotidianamente svolge il proprio dovere''.

Esprime sdegno la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta: "La storia di una giovane, appena 16anni. Il suo incubo, le violenze subite dal padre: un militare. È sconvolgente. È talmente brutale la notizia, da non lasciare spazio alle parole - scrive su Facebook la ministra -. Non voglio dire altro, solo esprimere la mia vicinanza alla ragazza e stringerla in un grande abbraccio. Lo Stato Maggiore dell'Esercito provvederà quanto prima a prendere le opportune misure nei confronti del soldato arrestato. Un soggetto del genere non è degno di indossare l'uniforme, né di essere chiamato uomo".

"In merito alle notizie diffuse cica l’adozione di misure cautelari nei confronti di personale militare da parte del tribunale di Velletri", il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, esprime, "a nome suo e di tutti appartenenti alle Forze Armate , la piena vicinanza e la solidarietà alla giovane che ha denunciato le violenze".

"Qualunque militare si macchiasse di tali comportamenti riprovevoli – ha sottolineato il Generale Vecciarelli - violerebbe anche l’etica militare, nonché la dignità e l’onore di tutto il personale con le stellette che quotidianamente con profonda onestà, senso del dovere e vicinanza alla collettività svolge il proprio dovere".

"In questi casi - conclude il Capo di Stato Maggiore della Difesa – le Forze Armate agiranno sempre in maniera ferma, rigorosa e severa al fianco della magistratura nell’accertamento delle responsabilità e prendendo gli adeguati provvedimenti nei confronti degli interessati".


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