Miracolo? Ma ci faccia il piacere!

La manifestazione dei terremotati di serie B

29 Settembre 2009   18:55  

L'altra faccia del miracolo. Circa quattrocento aquilani, per lo più aderenti ai comitati cittadini hanno manifestato lungo la statale 17 per esprimere il loro profondo dissenso sulle scelte fin qui adottate per la ricostruzione.

In sintesi: gli appartamenti del piano case, costati quanto appartamenti di lusso, basteranno solo ad una parte di sfollati con case distrutte, e non danno nessuna risposta a 10mila sfollati con case parzialmente danneggiate ma inabitabili ancora per molti mesi. Per il consigliere di Rifondazione comunista Enrico Perilli nelle CASE andranno 15mila sfollati aquilani, 5mila nelle case di legno aggiunte all'ultimo momento, non più di 2000 nelle case in via di requisizione. mancano dunque all'appello 5-6mila persone con case E, a cui si devono aggiungere ben 10-15mila persone con case B e C, che sono danneggiate non in modo grave, ma per essere ristrutturate e rioccupate ci vorranno in casi limite anche due anni.

E ancora: i 19 nuovi quartieri determineranno uno stravolgimento sociale ed urbanistico irreversibile; per i settemila non ci sono posti; migliaia di sfollati stanno per essere trasferiti dopo mesi di tendopoli, in alberghi lontani anche 80 chilometri dalla loro città, o resteranno negli alberghi della costa con un incredibile esborso di denaro pubblico sottratto alla ricostruzione vera, come quella dei centri storici del cratere, ad oggi ancora disseminati di macerie e solo in minima parte puntellati. E denunciano infine i manifestanti il vero miracolo lo dobbiamo fare noi ristrutturando con 150mila euro massimo case del centro storico, con a carico, si scopre anche la rimozione delle macerie. Infine la questione della trasparenza: Angelo Venti, di Libera, denuncia il fatto che non si hanno modo di avere la lista delle aziende subappaltatrici.

Hanno partecipato alla manifestazione anche il parlamentare Pd Giovanni Lolli e i consiglieri regionali Carlo Costantini, Italia dei valori, e Maurizio Acerbo di Rifondazione comunista,  che afferma: ''Oggi si gira l'ennesima puntata del serial Berlusconi all'Aquila. Fin dall'inizio la strategia berlusconiana è stata quella di trasformare L'Aquila in un set televisivo e di garantire al presidente del Consiglio il massimo di efficacia mediatica. Di qui l'inedito slogan 'dalle tende alle case. Pazienza che le C.A.S.E. costino più di appartamenti di lusso e che la maggioranza degli aquilani siano ancora dispersi per la regione. L'importante è mostrare all'Italia e al mondo un nuovo miracolo italiano". The shock must go on...

 


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