Molinari: aquilani poco solidali, affitti alle stelle

C'è chi se la ride anche a L'Aquila

11 Maggio 2010   13:42  

Parte dall'enciclica “Caritas in veritate” di papa Benedetto XVI per dedicare l’ispirazione solidaristica che la caratterizza agli aquilani che oggi più che mai hanno bisogno gli uni degli altri, della solidarietà e della fiducia reciproca.

L'arcivescovo dell'Aquila monsignor Giuseppe Molinari anticipa i contenuti dell'intervento che terrà domani pomeriggio al convegno organizzato dai Giovani di Confindustria “l’enciclica Caritas in veritate come chiave di lettura dello sviluppo economico”.

“La città si deve ricomporre attraverso il suo tessuto sociale – dice – che, purtroppo, ancora non si è riconnesso. Troppi residenti sono tuttora fuori città e chi ha scelto coraggiosamente di restare paga un prezzo altissimo”.

Il prelato punta il dito contro la mancanza di solidarietà tra concittadini che sta portando ad uno spropositato aumento del costo degli affitti.

E la legge dell'economia di mercato – che nel caso dell'Aquila post terremoto ha visto un esponenziale aumento della domanda e una notevole riduzione dell'offerta – senza forme di solidarietà e fiducia reciproca non può espletare la sua funzione.

GLI SCIACALLI AFFITTACAMERE AQUILANI

Risulta che i canoni degli affitti, sia degli appartamenti che dei locali commerciali, sia stato raddoppiato e financo triplicato: 9mila euro per un locale commerciale che prima del sisma era a 4.500, già un'enormità per un'attività che in un bacino d'utenza ristretto quale può essere quello aquilano poteva a mala pena sopravvivere. 1000 euro per un monolocale in una L'Aquila rasa al suolo, che vicino casa non ha più un negozio, un genere alimentari, un bar. Altrettanti per le case assegnate dalla Protezione Civile, che invece di essere in uso dagli aventi diritto vengono subaffittate: i numeri dicono che i casi siano moltissimi.


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